Nibali, Quintana, Bardet e gli altri big contro Froome, ma soprattutto Froome contro tutti e in tutti i sensi, considerate anche le polemiche scatenatesi dopo l’assoluzione del britannico da parte dell’Uci per lo scandalo doping. Quel che è certo è che quello che partirà da Noirmoutier-en-l’le, in Vandea, per concludersi domenica 29 luglio sugli Champs Elysées, sarà il Tour de France forse più combattuto degli ultimi anni.
Per l’altissimo parterre al via, per il variegatissimo percorso, mai così vario, e forse anche per il ‘ventennale’ dalla fantastica vittoria di Marco Pantani, l’ultimo corridore a centrare la storica ‘doppietta’ Giro-Tour, che Froome – fischiatissimo durante la presentazione delle squadre a La Roche sur-Yon – cercherà di eguagliare. Tra montagne, pavè, strappi e crono, l’edizione 105 della Grand Boucle si preannuncia più spettacolare che mai, con un percorso particolarmente impegnativo e che porterà i corridori prima sulle Alpi e poi sui Pirenei con 26 salite, molte delle quali hanno fatto la storia del ciclismo.
La prima metà della corsa non è durissima, ma piena di insidie, con tante volate, una cronometro a squadre e la frazione di Roubaix (nona tappa), con il suo mitico pavé. Da lì in poi inizierà la vera corsa e la grande battaglia che ad oggi ha almeno quattro scontati protagonisti: Chris Froome, Vincenzo Nibali, Nairo Quintana e Romain Bardet.
Il vincitore del Giro è il favorito d’obbligo. Quattro volte vincitore della Grande Boucle, Froome partirà con un fardello in più sulle spalle vista anche la ‘vigilia’ movimentata che lo ha accompagnato, prima mettendo a rischio la sua partecipazione al Tour, prima di essere assolto dalle accuse di doping relative a un controllo alla Vuelta 2017. “Sarebbe incredibile se fossi in grado di vincere ancora – ha detto Froome, incurante dei fischi, durante la presentazione – ho una squadra fantastica qui per aiutarmi e ovviamente daremo tutto ciò che abbiamo”.
Il cuore degli italiani sarà invece tutto per Vincenzo Nibali (vincitore dell’edizione 2014, l’ultima prima dell’avvento del britannico) che dopo l’exploit alla Sanremo si è un po’ eclissato, preferendo concentrarsi sul Tour e sul Mondiale di Innsbruck di settembre. In squadra, nel Team Bahrain Merida, lo “squalo dello Stretto” potrà contare su Pellizzotti e Pozzovivo, già protagonista al Giro. A contendere la maglia gialla a Froome e Nibali, saranno Nairo Quintana (nella corazzata Movistar con Mikel Landa e Alajandro Valverde), Richie Porte (BMC), Jakob Fuglsgang (Astana), Romain Bardet (Ag2R La Mondiale), Rigoberto Uran (Education First) e Tom Dumoulin (Team Sunweb).
In totale saranno 31 i Paesi rappresentanti per un totale di 176 corridori, di cui 13 italiani, e 22 squadre. I numeri dell’edizione 2018 raccontano di un Tour con sei tappe di montagna, cinque collinari, due a cronometro (una a squadre, l’altra individuale) e due giorni di riposo, tutto interamente in Francia, tranne un breve sconfinamento di circa 15 chilometri in Spagna durante la tappa 16 tra Carcassonne e Bagnères-de-Luchon.