I documenti rivolti agli organi federali dovranno essere firmati presto. La flessibilità concessa dal Comitato Regionale è d’altronde notevole e su tutti i fronti; purché sia regolare l’iter per l’iscrizione in Eccellenza.
In queste pieghe, a tempo scaduto, è intanto nato il Real Tirrenia: un nuovo club che riscrive la geografia del pezzo di provincia in cui sorge, con una fusione “fredda” rimasta unico spiraglio di luce in un garbuglio infinito di titoli sportivi ed appelli ad “unire le forze“. O forse a salvare il salvabile.
Per definire l’organigramma societario la strada è invece in discesa. Primo punto fissato è la panchina a mister Paolo Bitto, concessa da parte di un’anima Tirrenia che – dettagli a parte – si reincarnerà in un altro corpo.
Al termine della trattativa pare però fuor di dubbio che il nuovo sodalizio nasca nella confusione. Specie se, per non farsi mancare nulla, il Real Tirrenia tenta già di riposizionare a Milazzo l’epicentro del laboratorio che questo sodalizio ha prodotto.
Per schiarirsi (tutti) le idee di tempo ne rimane comunque. Eppure, la volontà di disputare le gare interne allo stadio Marco Salmeri, che trapela in queste ore, sarebbe un ulteriore passo nell’ignoto.
E sarebbe un rilancio, non troppo implicito, soprattutto nei termini delle spese che la creatura appena venuta allo scoperto dovrà affrontare.
Ma nel frattempo la LND è rassicurata con la conferma che si partirà. Il club sarà costituito a partire dalla matricola e dall’assemblea dei soci del Real Rometta. Proprio il presidente uscente, Andrea Cordaro, aveva aperto il tavolo con signorile anticipo, per cedere all’indomani della promozione in quinta serie ottenuta attraverso la Coppa Italia.
Andati a vuoto alcuni tentativi di cessione “semplice”, la pista percorsa è stata quella scavata da interesse (e buon tempismo) di Paolo Sciotto. Esattamente il figlio del patron dell’ACR Messina, del tutto in parallelo rispetto ai grattacapi dell’imprenditore seduto in riva allo Stretto, si è mosso prima e meglio di altri, interessati al titolo tra le mani di Cordaro.
E desiderato con il ricorrente, inestirpabile schema – quasi fosse un “taxi” per rientrare sulla strada dei campionati federali, passando attraverso altri centri sprovvisti di calcio – il Real Rometta ha dovuto attendere oltre il gong. Soltanto ieri il tira e molla intrattenuto dall’altro lato del tavolo, con il concorrente Nino Micali, è sembrato davvero chiuso.
La stretta di mano è stata tra i dirigenti dimissionari e Sciotto, che potrà trasferire l’attività sociale avviata lo scorso anno sotto l’insegna della società romettese.
Questa resterà sostanzialmente in piedi cambiando nome, forse in deroga. Ma aprendo ai vecchi giallorossi le porte dell’Eccellenza senza scalare la parete del ripescaggio.
Sarà dunque spento il numero di matricola legato alla Tirrenia, che sorta lo scorso anno proprio da una fusione non avrebbe potuto presentare un’altra richiesta nelle scorse settimane.
E di fusione in fusione avrebbe la strada libera il club che, nel caso la vecchia Tirrenia avesse richiesto ripescaggio in Eccellenza, si sarebbe trovato dietro in graduatoria. Chissà che un SMS di ringraziamento non possa arrivare da Ragusa.
Così per qualche giorno l’attenzione resterà sui fax diretti a Ficarazzi. Di tempismo, allora, il presidente Sciotto potrà vantarsi da lunedì 2 luglio, quando (se formalizzata la cessione) potrà già staccare tesseramenti senza scontare alcun ritardo sui competitor.
Ed il primo contratto ad essere firmato sarà quello del tecnico, Paolo Bitto. 27enne, autore del terzo posto della Tirrenia all’esordio di entrambi in Promozione, ha conosciuto l’Eccellenza da calciatore, con la maglia del Bolzano. Fresco di ritiro dal calcio giocato, aveva iniziato la carriera da tecnico già in parallelo, da collaboratore di Antonio Venuto in un paio di stagioni al Due Torri.
Adesso, nelle valutazioni di chi firmerà l’atto di nascita del Real Tirrenia, mister Bitto ha superato la concorrenza del collega Giannicola Giunta. Proprio l’ex di Torregrotta e SSD Milazzo, che l’Eccellenza l’aveva raggiunta con il suo Real Rometta, è sembrato destinato alla panchina per alcune ore.
Quelli dei futuri dirigenti del Real Tirrenia si sono però rivelati semplici apprezzamenti, non potendo contare Giunta ed il suo staff – con alle spalle il direttore sportivo Pernicone – sul sostegno dei soci romettesi.
Fatta la squadra, resterà da sfogliare il dossier più complesso. Riguarda, questo, lo stadio che ospiterà le gare interne della formazione di Bitto, che non potrà essere il Filari. Il futuro è insomma lontano da Rometta, pur essendo lì la sede del numero di matricola su cui la società è sorta.
Capovolgendo la tabella di marcia, il nuovo sodalizio sta davvero desiderando le chiavi dello stadio Marco Salmeri di Milazzo. Da scartare, quindi, per Sciotto, un ritorno sui propri passi verso Giammoro.
Il percorso verso la città del Capo è comunque ripido. Motivo per cui resterebbe in campo l’ipotesi di ripiegare su Torregrotta. La struttura di via Grotta Polifemo sarebbe infatti, negli ultimi mesi, in grave deterioramento. Dalle condizioni del manto erboso a quelle degli spogliatoi, passando sulla documentazione in scadenza per altri settori dello stadio, la struttura è sempre più un argomento scomodo per il sindaco Giovanni Formica, nel mirino delle ASD mamertine passate e presenti.
Anche Virtus Milazzo e Milazzo Academy, in evoluzione sul fronte societario, vorrebbero voce infatti in capitolo su uno stadio che – concordano tutti – urge manutenzione. Dal municipio latita l’interesse al problema e l’alibi del dissesto finanziario eviterà che si veda il becco di un quattrino. Ma il Real Tirrenia gioca d’anticipo.
Vedrà presto le proprie ambizioni alla prova del fuoco. O di un impianto sportivo ancora abbandonato al proprio destino. In attesa di chissà quale benefattore.