Dopo quasi due mesi di silenzi, interrotti da sporadici comunicati stampa o annunci, che hanno avuto anche la politica sullo sfondo, in casa Messina la tensione è sempre alta. Nelle ultime ore una nota inviata dalla squadra soltanto ad alcune testate (e non alla nostra), denuncia infatti la mancata corresponsione degli ultimi rimborsi spese da parte della proprietà. Un aspetto che peraltro era stato denunciato, nella sua missiva di congedo dalla città, anche dal tecnico Giacomo Modica e che non era stato smentito.
Impossibile pronunciarsi sull’effettiva entità degli arretrati vantati dai tesserati, anche perché gli accordi individuali sono differenti e c’è quindi chi può avanzare pretese per una singola mensilità e chi magari ritiene di avere maturato diritti ancora più consistenti. In merito andrebbe sondata l’opinione della proprietà, che nelle scorse settimane ha inflitto ai tesserati ben due multe.
Un provvedimento pecuniario “per inadempienza contrattuale” è stato comminato alla squadra, “per essersi rifiutata ingiustificatamente di effettuare la doppia seduta di allenamento di venerdì 20 aprile e la rifinitura di sabato 21 aprile, procurando danno all’immagine della Società e del Presidente”, si legge in una di queste missive. Fu lo stesso presidente, all’indomani del clamoroso ammutinamento, a preannunciare la multa.
La nostra testata ha appreso nelle ultime ore che a metà giugno un’altra raccomandata inviata dalla società è stata notificata ai tesserati. Il nuovo provvedimento pecuniario è giustificato dalla “mancata restituzione del materiale sportivo affidato”. Al termine della stagione agonistica 2017/2018 la società “ha purtroppo rilevato che una considerevole quantità del materiale tecnico per un importo pari a 19.370 euro non è presente in magazzino”. Da qui la nuova sanzione ai singoli tesserati, rei di “non avere restituito nulla del materiale affidato in custodia”, e ritenuti quindi corresponsabili della presunta sottrazione. Appare evidente che un simile clima di muro contro muro potrebbe alimentare ulteriori tensioni.
È stato chiesto infine diritto di replica dopo la pubblicazione di uno scatto che immortalava gli striscioni affissi dalla tifoseria organizzata presso la Concessionaria Auto Iberia Srl – Sciotto Automobili, che è main sponsor dell’ACR Messina. Queste le parole dell’amministratore unico Salvatore Sciotto: «Abbiamo dato mandato ai nostri legali di tutelare l’immagine dell’azienda in tutte le sedi più opportune», dopo l’episodio dell’affissione di alcuni striscioni all’esterno della concessionaria auto di Tremestieri – Messina.
«Si precisa che l’attuale presidente dell’Acr Messina, Pietro Sciotto, non riveste alcuna carica in seno alla società se non quella di socio semplice. Appare, quindi, fuori luogo qualsiasi manifestazione a suo carico che coinvolga l’azienda. Proprio per tutelarsi da eventuali danni di immagine a livello locale e nazionale, l’Auto Iberia Srl – Sciotto Automobili ha deciso di affidarsi al proprio pool di legali».