E’ iniziato da un paio di settimane, presso la sede della Figc di Messina, il corso per l’abilitazione ad allenatore di base – Uefa B. Tanti i nomi illustri tra i partecipanti: da Alessandro Parisi a Giuseppe Quintoni, da Antonio Cucinotta a Fabrizio Filistad, fino all’ex catanese Sebastian Leto. Gli esami, che si svolgeranno dal 21 al 23 giugno, rappresenteranno la parte conclusiva. Leonardo Lacava, il presidente provinciale Figc, è particolarmente felice dell’iniziativa: “Finalmente come Figc abbiamo istituito il corso Uefa-B, forse il più importante dal punto di vista dilettantistico perché dà la possibilità ai nostri allievi di diventare allenatori fino a un campionato importante come la Serie D. E’ un corso importante anche per il settore giovanile scolastico, con la presenza di professori che provengono anche dalla scuola di Coverciano”.
Nel programma del corso sono previste complessivamente 170 ore di lezioni. “E’ un corso abbastanza lungo a livello di ore, ma breve come periodo. Si pretende un certo sforzo da parte dei partecipanti, perché si concluderà entro il mese di giugno. E’ stimolante perché i campionati sono finiti e gli allenatori si possono concentrare al meglio, imparando aspetti che non può dargli solo il campo”.
Un corso completo, dunque, che si inserisce, però, in un momento difficile per le società che vogliono fare calcio, in particolare nel nostro territorio: “Dal punto di vista dei numeri ci siamo accorti che non c’è stato l’incremento sperato. Il settore dilettantistico subisce la crisi economica e si spera nei prossimi anni di avere una ripresa. Da parte della Lnd verso le nuove società c’è però una certa attenzione. Sicuramente dispiace non aumentino, ma continuiamo comunque a fare attività”.
Sulla stagione dell’Acr, la prima realtà cittadina, Lacava commenta così, a distanza di dieci mesi dalla presenza nella commissione che diede l’ok al Messina di Pietro Sciotto, ripartito dalla Serie D dopo la mancata iscrizione tra i professionisti: “L’entusiasmo iniziale era importante che ci fosse, altrimenti probabilmente non avremmo avuto neanche una squadra. L’impatto con la categoria, poi, non è stato facile, la D è un campionato difficile ed a volte trovarsi al primo anno con una nuova organizzazione non è semplice. L’ACR ha pagato il momento iniziale, perdendo subito di vista l’obiettivo”.
Infine l’annoso tema degli impianti sportivi. Dal Camaro, con il nuovo “Marullo”, un esempio virtuoso: “Ultimamente parecchie società e i Comuni cominciano ad interessarsi alla chance offerta dai fondi del Coni per programmare la possibilità di avere un campo in erba sintetica. Quello del Camaro rappresenta un importante impianto per la città di Messina, inoltre a breve partiranno i lavori a Santa Teresa Riva e si sono completati da poco gli interventi ad Antillo. Nella zona tirrenica c’è parecchio movimento. Se le società e i Comuni in crisi finanziaria riusciranno a trovare nuove fonti economiche nei prossimi anni potremmo avere più campi”.