Presso il Teatro Vittorio Emanuele sarà possibile visitare, dal 18 al 30 maggio, la mostra dello scultore reggino Gennaro Carresi.
L’evento è inserito nell’ambito del progetto “Opera al centro”, curato da Giuseppe La Motta e promosso dalla Sezione Arti Visive del Teatro di Messina. Le due città in riva allo Stretto dunque si incontreranno all’insegna dell’arte con 30 opere fra sculture e disegni. L’artista (classe 1948) durante la sua carriera è stato impegnato in numerose mostre, sia pubbliche che private, come la partecipazione nel 1974, nell’ambito della Giornate della Cultura Italiana in URSS, alla mostra di artisti calabresi in Bielorussia. L’esposizione di Carresi si svilupperà in tre ambiti. La ricerca formale, incentrata sullo studio naturalistico e della figura.
Le sculture ed i disegni sulle tematiche, ampiamente esplorate da Carresi, dell’ecologia e del sociale: la prima fa riferimento alla ricerca dello sculture sul clima, l’ambiente e l’aggressione sugli elementi che si traduce in elemento plastico; la seconda, invece, attinge dai fatti di attualità che hanno suggerito all’artista di affrontare una ricerca che avesse al centro l’aggressione sull’uomo. Ed infine, spazio verrà dedicato al nuovo filone di ricerca di Gennaro Carresi, ricavato dai miti greci che costituiscono la base di un lavoro che vuole rappresentare non l’aspetto illustrativo del racconto mitico, bensì trasferirne i significati nell’era contemporanea per leggere il presente. Le Metamorfosi di Ovidio o l’Odissea di Omero – in un approccio più vicino al racconto dell’Ulisse di Joyce – divengono base per Carresi per affrontare attraverso la scultura ed il disegno il reale, si pensi alla tematica dell’immigrazione, del naufragio e dei viaggi di speranza o alle difficoltà che si trova ad affrontare oggi l’uomo, un Ulisse contemporaneo, nel vivere la modernità.