Il Messina può guardare al finale di stagione con maggiore ottimismo dal punto di vista fisico. Sulla via del pieno recupero Cocuzza, Misale e Meo, mentre Bettini ha chiuso con largo anticipo una stagione sfortunata e dovrà addirittura sottoporsi a un intervento chirurgico al ginocchio.
A spiegare il calvario del centrocampista piemontese è il responsabile dello staff medico Nico Fugazzotto: “Domenico aveva avuto problemi al ginocchio già in Valle d’Aosta, dove aveva iniziato la stagione, ed era stato costretto a sostenere terapie consistenti. È arrivato a Messina nel corso del “richiamo” della preparazione e ne ha risentito un po’. Ad ogni modo è stato fermato ai primi fastidi, ma a pesare era appunto una patologia di base”.
Problematiche persistenti, che a questo punto suggeriscono una soluzione drastica: “I tempi di recupero erano lunghi ma ha lavorato moltissimo per recuperare. Per una decina di giorni ha svolto vicino casa un ciclo di riabilitazione concertata, che però non si è rivelata sufficiente. Considerato il persistere dell’infiammazione, verrà operato, anche per consentirgli di scendere in campo nella prossima stagione”.
Stagione travagliata anche per Biagio Carini, uno dei prodotti del vivaio: “Ha subito una lesione dei legamenti. È molto giovane e quindi abbiamo consultato dei chirurghi e preferito rinunciare a un possibile intervento. Si è scelta una terapia conservativa, che ha allungato i tempi di recupero. Da poco più di un mese è finalmente ristabilito”.
Chi ha seguito per tre mesi da bordo campo i compagni è stato infine Migliorini: “Anche lui ha accusato un problema al ginocchio, ma ora è pienamente recuperato. Andrea è un ragazzo eccezionale, che ha voluto lavorare vicino alla squadra anche nei novanta giorni in cui era di fatto indisponibile”.
L’annata è stata caratterizzata da qualche contrattempo fisico di troppo, che lo staff medico ricollega anche ai fondi di allenamento: “Molti dei problemi sono originati dal terreno di gioco del “Celeste”. Parliamo infatti di infortuni da sovraccarico e non di lesioni traumautiche. A dicembre e gennaio abbiamo avuto molte difficoltà: c’era ad esempio chi accusava una fascite plantare ma ha giocato lo stesso”.
Ottimo il feeling che si è instaurato con lo staff tecnico: “Modica ha la fama di uno “zemaniano” e sicuramente tiene molto alla condizione. Dal punto di vista medico mi trovo molto bene: rispetta i ruoli e se hai un dubbio su un calciatore ne tiene conto. Poi ha collaboratori equilibrati, dal ds Lamazza al vice Facciolo e al team manager Roma. La squadra ha fatto molto nella seconda parte della stagione, è stata una gestione serena”.
Per Fugazzotto è stato un ritorno nel Messina: “Avevo lavorato con Lo Monaco e i Franza, tra prima squadra e settore giovanile. Dal punto di vista societario è evidente che bisognerà strutturarsi e crescere, trovando magari maggiori supporti economici. La Cot e il centro di riabilitazione del dottor D’Angelo ci hanno aiutato molto, anche Peppe Frisone ha svolto un grande lavoro”.
L’ACR lo aveva cercato fin da inizio estate: “Sono stato contattato dal presidente Pietro Sciotto a luglio. Poi il nuovo approccio con l’allora ds Fabrizio Ferrigno e Niki Patti: avevo già lavorato con entrambi. Cosa accadrà l’anno prossimo? Sia come tifoso che da medico spero di essere ancora qua”.