Adesso collaboratore del Parma, Ciccio La Rosa parla del Messina sempre con un certo affetto, sentimento che si percepisce anche a centinaia di chilometri di distanza. La sconfitta di Vibo Valentia ha reso ormai impossibile la corsa verso i playoff, ma le settimane che verranno saranno utili per programmare il futuro e solidificare una società che ha pagato a caro prezzo una fase di rodaggio.
La Rosa parla anche di Giacomo Modica, che conosce bene per averlo avuto come compagno di squadra: “Vederlo sulla panchina del Messina fa un bell’effetto – sottolinea –. Come giocatore era davvero forte, intelligente e tecnico e non mi sorprende che cerchi di proporre un tipo di calcio gradevole e veloce. Credo che i risultati parlino per lui. Il Messina ha pagato lo scotto di una partenza in ritardo, una rosa non amalgamata e quando si parte da zero è sempre complicato. Dopo i primi due mesi aveva totalizzato soltanto qualche pareggio e poi tutte sconfitte, Giacomo è arrivato ed ha rimesso in sesto una situazione molto particolare che in pochi avrebbero saputo raddrizzare”.
Per Ciccio La Rosa, dunque, la conferma di Modica dovrebbe apparire come un fatto ormai assodato: “Mi preoccuperei di blindarlo qualora il presidente non l’avesse già fatto – ha continuato –. Appare una preoccupazione lecita considerati i risultati ottenuti da Modica in questi mesi. Non conosco i suoi metodi di lavoro, ho visto solo un allenamento quindi posso avere un’idea molto parziale. Ma se una squadra cambia marcia in questo modo vuol dire che dietro c’è del lavoro ben fatto da parte di un tecnico e del suo staff, ma questo esula anche dai risultati in sé e per sé. Perché perdere a Vibo o con altre squadre ci sta, anche perché la rosa del Messina non è certo la migliore del campionato”.
La Rosa poi ricorda anche i suoi trascorsi al Città di Messina, dal quale si separò un po’ bruscamente: “Non seguo l’Eccellenza. Se però si trovano lassù con nove punti di vantaggio sulle dirette inseguitrici dopo essere stati neopromossi, vuol dire che molti aspetti hanno funzionato e sono stati superiori agli altri. Il mio addio all’epoca fu dovuto a diversità di vedute con la proprietà, che però non è quella di oggi, anche se i Lo Re facevano parte della società. Forse potevano fare qualcosa in più, ma sinceramente non mi sento di colpevolizzarli. Non è stato un addio traumatico o polemico, nel calcio capita di separarsi e sono contento di quell’esperienza”.
In quegli anni il Città di Messina annoverava tra le proprie fila giocatori del calibro di Tiscione, Citro e Saraniti, che adesso fanno la differenza in categorie superiori: “Quello fu un anno particolare, la squadra era appena salita dall’Eccellenza ed avevo avvertito la necessità di ammodernare la rosa, rendendola più competitiva. Arrivarono questi elementi che adesso stanno dimostrando il loro valore in categorie molto più importanti come la serie B o la serie C, a dimostrazione che un certo tipo di lavoro era stato fatto. Quell’anno avrei preferito rinforzare anche il reparto arretrato, invece la società ha reputato giusto non intervenire. Poi non appena si è capito che qualche intervento andava fatto il mercato ormai offriva poco. Quella era una buona squadra, che offriva un calcio di un certo livello, forte a centrocampo e in attacco e buona in difesa, ma l’ACR Messina quell’anno vinse con merito il campionato considerato che aveva elementi di grande qualità ed esperienza”.
La Rosa ha sponsorizzato l’arrivo di Amato Ciciretti in terra emiliana, altro ex esploso dopo una breve (e sfortunata) parentesi in riva allo Stretto: “È un giocatore importante, che lo scorso anno è stato protagonista nella cavalcata del Benevento. È stato limitato da qualche acciacco fisico, ma adesso si sta riprendendo e ci darà una grossa mano per questo finale di stagione. Rappresentiamo una piazza importante, che ha lottato per lo scudetto e conquistato trofei europei ma che tre anni fa è dovuta ripartire da zero. Questo è un progetto a lungo termine, quest’anno puntiamo ad entrare nei playoff e giocarcela, ma se non dovessimo raggiungere la promozione non sarà un dramma. La squadra è stata rimessa a nuovo, stiamo seminando per raccogliere i frutti a partire dalla prossima stagione”.