Il calendario propone un test davvero impegnativo per il Messina, di scena sul campo della Vibonese, capace di conquistare ben tredici vittorie e otto pareggi nelle ultime 21 giornate. Il difensore Riccardo Cassaro è consapevole delle qualità dell’avversario: “È l’avversario peggiore e non perde da quasi cinque mesi. Ma gioca contro un Messina che impone ovunque il proprio gioco, contro qualsiasi squadra”.
L’ACR ha raccolto meno di quanto meritasse a Troina. Lo rimarca il 28enne originario di Caltanissetta: “Meritavamo i tre punti. Ci hanno negato un rigore e un gol regolarissimo. Saremmo arrivati con il morale a mille a Vibo, ma daremo il massimo fino alla fine, fino a quando la matematica non ci condannerà. Lo dobbiamo ai tifosi, alla città e alla società”.
Alla distanza la squadra sta mostrando le sue qualità: “Siamo un bel gruppo, con tanti elementi di categoria superiore. Se fossimo partiti così parleremmo di ben altro. E gli under hanno la testa per fare bene anche nelle prossime stagioni. Il più incisivo per il nostro gioco è sicuramente Lia. Stanno crescendo anche Bossa, Cozzolino e Meo”.
Avvincente la lotta in vetta per la vittoria del campionato: “Dal punto di vista tecnico la Vibonese è superiore. L’anno scorso ero all’Igea Virtus e conosco la fame di mister e giocatori, un gruppo compatto. Nocera è una grande piazza, con un pubblico che può trascinarla. Il Troina invece non mi ha impressionato e non mi sembra la squadra da battere”.
Il Messina dovrà affrontare tante big, tutte in trasferta: “Il calendario è tosto. Andremo anche a Nocera e Barcellona. Ma adesso pensiamo a Vibo, poi al Palazzolo. Ogni domenica è un esame, un test importante. Dobbiamo continuare a dare il massimo per finire in bellezza. Il futuro? È presto. Ovviamente mi piacerebbe rimanere in una grande piazza, che merita altri palcoscenici”.
Artefice della svolta, dopo un inizio deludente, è stato mister Modica: “Sapevo che era stato secondo di Zeman e che aveva fatto bene a Mazara, ma non lo avevo conosciuto di persona. È veramente bravo, anche dal punto di vista umano. Ci ha stimolato e sa come divertire il pubblico. Stiamo lavorando tanto e continueremo a farlo. Abbiamo uno staff di tutto rispetto, che non c’entra nulla con la D”.
Nelle ultime settimane il presidente Sciotto ha finalmente interrotto un lungo silenzio: “Ha pesato la delusione per l’inizio di campionato, nel quale non sono arrivati i risultati. Nel calcio contano quelli, altrimenti non è semplice parlare. Ha preferito così evidentemente e non possiamo giudicare questa sua scelta”.
Esce da sconfitto invece Antonio Venuto, che non è riuscito a ripetere nella sua città i successi di Milazzo e Gliaca: “Dispiace, perché lo conosco e lo stimo. In altre squadre, con meno pressioni, abbiamo fatto benissimo. Forse doveva andare così e quando le cose non girano paga sempre l’allenatore. Ma le responsabilità sono anche nostre”.
Lascia ricordi contrastanti la bella esperienza con il Due Torri: “Dispiace che sia scomparso. Un paese di provincia, nel quale non credeva nessuno, ha centrato risultati importanti, arrivando a un passo dai playoff prima del ko con la Reggina. Ma senza aiuti esterni dell’imprenditoria non si va lontano. Forse è meglio rinunciare a monte, piuttosto che lasciare poi i calciatori e le loro famiglie in difficoltà economiche a stagione in corso”.