Venti vittorie su 24 partite, di cui 14 consecutive. Record assoluto del Castiglione eguagliato e la possibilità di scrivere una pagina indelebile nella propria storia. La marcia del Città di Messina è ormai inarrestabile e a sei giornate dalla fine la Serie D sembra ormai ad un passo. Ad Avola è arrivata l’ennesima vittoria convincente, fatta di pazienza, sacrificio e cinismo. I numeri sono tutti per la squadra di Furnari: l’ultima partita senza un successo risale al 12 novembre, 1-1 a Scordia, campo non proprio agevole. Praticamente un girone fa, visto che sabato la capolista sfiderà proprio al “Garden Sport” gli etnei.
Dal 2-1 inflitto al Biancavilla è stato un susseguirsi di vittorie, fino al secco 2-0 rifilato a domicilio all’Avola. Una vittoria che per Peppe Quintoni significa tanto: “Nei primi 10′ abbiamo sofferto, affrontavamo una squadra aggressiva che non ti fa giocare a calcio e che la mette sull’agonismo. Piano piano però siamo usciti fuori, abbiamo avuto pazienza e capacità di soffrire portando lo 0-0 negli spogliatoi. Nella ripresa, però, credo che non ci sia stata partita, la nostra superiorità si è vista. Abbiamo sbloccato il match su palla inattiva e a quel punto l’Avola era costretta a fare la gara, non poteva pensare più solo ed esclusivamente a difendersi. Dopo il gol per noi c’erano a disposizione molti spazi, siamo stati bravi a chiuderla con Lo Giudice. Abbiamo eguagliato il record del Castiglione, questo ci rende molto orgogliosi e felici, ma con i record non si vincono i campionati. Vogliamo battere questo record, vincere sabato e poi avvicinarci ulteriormente a questo grande obiettivo”.
Per Quintoni sarebbe la quinta promozione in carriera, il secondo campionato di Eccellenza vinto in tre anni dopo quello con l’Igea Virtus, ma questo ha un gusto particolare: “Innanzitutto è doveroso premettere che ancora non abbiamo fatto niente, il campionato non è ancora chiuso. Senza dubbio questa promozione avrebbe però un sapore speciale. Due anni fa sono arrivato all’Igea a dicembre dopo un periodo di inattività, ho giocato qualche partita ma poi è stato un susseguirsi di problemi fisici, così non ho avuto modo di ritagliarmi molto spazio ed incidere come avrei voluto. Qui mi sento parte integrante di un progetto serio e solido, ho vissuto questa stagione fin dal suo inizio, perciò questa promozione la sentirei mia”.
Sul campionato in generale aggiunge: “Direi che è la solita Eccellenza – ha commentato il mancino – per i primi due mesi ci sono le solite quattro o cinque squadre in pochi punti, poi c’è la scrematura naturale e a giocarsi la promozione sono sempre due squadre e le altre lottano per avere un miglior piazzamento playoff. Poi magari a dicembre c’è la società che è in difficoltà e che smobilita, così come è facile trovare la compagine costretta a far giocare i ragazzi. Noi non siamo certamente partiti con i favori del pronostico, le squadre da battere erano Biancavilla e Sant’Agata, ma anche lo Scordia. Saremmo dovuti essere il quarto o il quinto incomodo, ma ci siamo ritrovati primi non per caso e stiamo dimostrando di meritare la classifica che abbiamo”.