Conferenza stampa pre-partita per il tecnico del Messina Giacomo Modica, finalmente sollevato dal primo successo stagionale ottenuto a Palazzolo: “Chiaramente la vittoria è la migliore medicina per ogni allenatore, la squadra e l’ambiente. A maggior ragione per noi, a cui mancava ancora. Abbiamo fatto cose pregevoli, ma un singolo successo non è certo determinante. Ora bisogna dare continuità”.
Avversario di turno la quotata Igea Virtus, che a dispetto di un budget non certo di prima fascia sta confermando sul campo gli eccellenti risultati già ottenuti nella precedente annata: “Affronteremo una signora squadra, che gioca un bel calcio, con elementi validi nei settori nevralgici e un buon allenatore. Hanno idee e concetti di gioco chiari, c’è programmazione, sono davanti a noi da questo punto di vista. Ma è una partita speciale e quindi non partiamo sconfitti. Il derby ha un sapore e un significato particolari. Qualcosa sicuramente cambierà rispetto a quello che dice la classifica. Rispettandoli, dovremo essere compatti, determinanti e bravi ad indirizzare la partita dove vogliamo, anche se ci saranno momenti in cui soffriremo”.
A Palazzolo sono arrivate risposte confortanti dagli esordienti Meo e Bucca: “Erano in rosa già da inizio anno. Liberi mentalmente, hanno dato il massimo e ci sono stati di grande aiuto. Potremmo giocare con due ’99 e un 2000, ma è solo una possibilità. Dobbiamo trovare equilibrio, non fare esperimenti. Un portiere così giovane potrebbe dare spazio ad altri ’97 (Lia, Bonadio o Scopelliti, ndc) ma dovranno darmi garanzie. Potremmo anche lanciare un ’97 come quinto under (i regolamenti ne impongono quattro, ndc) se un over non ci darà risposte adeguate”.
Modica ha analizzato anche il rendimento degli over, condizionato da troppi alti e bassi: “Rosafio ha grande tecnica, duttilità e un cambio passo importante. Bruno può giocare sia al centro che sulla fascia, come a Palazzolo: potremmo riconfermarlo terzino. Manetta momentaneamente è davanti a Colombini. La situazione di classifica e la condizione psicologica stravolgono un po’ le gerarchie. Cocuzza è stato fuori due settimane, ma rimane l’anima e il capitano. È al quinto anno in giallorosso, ho visto che vuole venirne fuori”.
Modica preferisce non esaltarsi, nonostante l’emozionante 3-2 di Palazzolo: “Abbiamo vinto soltanto una partita al decimo tentativo. Siamo soddisfatti ma restiamo con i piedi per terra. Non ci possiamo esaltare troppo, dobbiamo essere maturi. La reazione mi conforta, è stata molto importante. La determinazione, la forza interiore e la volontà viste ci fanno capire che caratterialmente c’è una buona base. Siamo stati anche fortunati, a differenza di quanto accaduto con il Troina, in cui meritavamo di più. Con la Vibonese invece abbiamo fatto davvero male, ci hanno massacrato”.
Tenuta atletica e dormite sulle palle inattive due tasti dolenti: “Stiamo recuperando una condizione decente, accettabile. È fondamentale, i ragazzi sembrano disponibili a seguirci. Sulle palle inattive abbiamo cambiato qualcosa ma subiamo sempre gol. La palla non si aspetta, ma si attacca. Dobbiamo capirlo, stiamo lavorando sulla testa. Anche a Palazzolo c’è stato un errore individuale, ma è inutile cercare il colpevole”.