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Modica vara subito il 4-3-3. Cassaro va ko, novità in porta e in difesa

Giacomo Modica ha avuto modo di conoscere soltanto da poche ore i volti dei suoi nuovi calciatori. L’esordio sulla nuova panchina sulla carta è agevole, sul campo del fanalino di coda, che rappresenta Roccella Ionica, un centro che non raggiunge i 7mila abitanti e vede la D riottenuta dopo la parentesi di due anni fa come una grande conquista. Eppure, il “nuovo” ACR ha già perso due partite esterne contro altrettante matricole, Portici e Cittanovese, e dopo avere reso ben al di sotto delle aspettative è chiamato a reagire con decisione, schiodandosi dai bassifondi della graduatoria.

Rosafio
L’esterno offensivo Marco Rosafio si propone in profondità

Fin qui i reggini hanno ottenuto solo un punto contro i “cugini” della Cittanovese, cedendo invece l’intera posta in palio in ben cinque occasioni (contro Gelbison, Troina, Acireale, Portici e Gela). A complicare i piani dell’ex assistente di Zeman ci sono gli infortuni, ben cinque. Nel corso della rifinitura si è fermato per un problema muscolare Cassaro, che sembrava certo di una maglia da titolare. In infermeria anche Lia, Mosca, Carini e soprattutto Prisco, titolare nelle ultime quattro uscite.

Motivo per il quale difenderà i pali della porta giallorossa uno tra Gagliardini, appena reintegrato e protagonista di due recite non certo esaltanti, e il giovanissimo Meo, classe 2000. Modica, che varerà subito il 4-3-3 tanto caro al suo “maestro”, dovrebbe optare per la maggiore esperienza tra i pali. In difesapotrebbero partire dalla panchina sia Colombini, dopo gli errori commessi a ripetizione in questo avvio di stagione, che Bruno, sul quale pesano le “dormite” nel recupero con Gela ed Acireale.

Bonadio
Se in porta andrà Gagliardini, in avanti giostrerà Bonadio

Considerando che sarà necessario schierare quattro under di movimento, come da imposizione regolamentare, Manetta e Tricamo potrebbero completare una retroguardia in cui si va verso le conferme di Cozzolino (‘98) e Polito (’99) sulle corsie esterne. A centrocampo dovrebbe essere rinnovata la fiducia a Migliorini, Lavrendi e Bossa (’98), con il rientrante Maiorano (che ha ancora solo un tempo nelle gambe) e Pezzella pronti a subentrare, anche in virtù delle cinque sostituzioni a disposizione.

In avanti Bonadio (’97) potrebbe affiancare i più esperti Rosafio e Cocuzza, in ballottaggio ancora una volta con Dezai. Ovviamente la scelta di Meo tra i pali, consentirebbe invece di puntare su un tridente di maggior peso, almeno con riferimento alla carta d’identità. La panchina verrebbe completata da Bucca, Mariani, Scopelliti e Mascari, mentre Ragosta sconterà la seconda giornata di squalifica.

Colombini
Colombini potrebbe partire dalla panchina (foto Alessandro Denaro)

Chiusa la sfortunata parentesi Venuto in panchina e il breve interregno dietro la scrivania di Ferrigno, il Messina riparte dall’ennesimo ex, Modica, e da un ds, Lamazza, all’esordio nel Meridione dopo la vasta esperienza accumulata in Lombardia. Fin qui il rendimento del gruppo è andato ben al di sotto degli investimenti di una proprietà che non ha voluto strafare ma ha comunque messo sul piatto somme rilevanti, alle quali si aggiungono i 150mila a fondo perduto richiesti da Figc e LND per ottenere il “paracadute” della D.

Ad oggi la terza ripartenza in 24 anni dai Dilettanti si è trasformata in un incubo. Dopo una settimana surreale, in cui si sono dimessi – per differenti motivi – prima il presidente e poi le due figure cardine dello staff tecnico, è necessario ritrovare il bandolo della matassa ed imprimere la svolta. Nel calcio, si sa, spesso basta una vittoria per rimescolare le carte e cambiare magari la storia di una stagione. Sarà la volta buona?

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