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Messina

UPS e rilevatori di fumo: ecco perché lo stadio resta (incredibilmente) chiuso

Chissà cosa ne pensano i fautori dell’autonomia. Se lo stadio “Franco Scoglio” resta chiuso al pubblico per l’esordio del nuovo Messina di Pietro Sciotto è infatti anche colpa dello Statuto regionale siciliano. Una settimana fa il sindaco del centro napoletano di Mugnano firmò un’autorizzazione eccezionale e riuscì ad eludere una carenza di non poco conto: la scadenza dell’agibilità del “Vallefuoco”, che risaliva addirittura al novembre 2015. In riva allo Stretto invece l’equivalente ordinanza del primo cittadino non ha validità giuridica, dal momento che la normativa vigente nell’isola non consente a Renato Accorinti di sostituirsi all’Autorità di Pubblica Sicurezza. Una beffa, e non è la sola.

Stadio San Filippo
Il manto erboso dello stadio di San Filippo

Ma perché lo stadio resta chiuso? Il verbale della Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo è un documento riservato, ma gli spifferi filtrati dal Comune ci consentono di ricostruire ufficiosamente quanto è accaduto. Le certificazioni presentate l’8 luglio scorso dagli organizzatori del concerto di Tiziano Ferro, che ha richiamato 30mila spettatori sugli spalti, non sono state più ritenute valide, anche perché i professionisti che le hanno redatte sono differenti da quelli prescelti da Sciotto, ovvero l’architetto Pasquale La Spina e l’ingegnere Giovanni Micali. Il paradosso è che proprio queste attestazioni, relative ad esempio all’impianto elettrico, alla pulizia degli spogliatoi ed agli interventi di scerbatura (a proposito, quale il nesso con la sicurezza?) sono state messe in dubbio dalla Commissione, che evidentemente non si fidava di quanto certificato. Semaforo verde invece per la cosiddetto impianto di “messa a terra”, che riveste d’altronde un’importanza fondamentale.

Il palco su cui si è esibito Tiziano Ferro al “Franco Scoglio”

Ma le vere criticità sono due. L’UPS (dall’inglese “Uninterruptible Power Supply”), ovvero il gruppo di continuità, e il mancato funzionamento della centralina di rilevazione fumi. Due punti sui quali il Comune ha sonoramente contestato le conclusioni della Commissione. Il paradosso è infatti che la partita si gioca in pieno giorno e le problematiche relative all’UPS – è quanto assicura Palazzo Zanca – avrebbero potuto originare eventuali black-out limitati ad una fascia temporale di appena quindici secondi soltanto in alcuni corridoi interni. Poi le luci sarebbero state comunque ripristinate dalle batterie di riserva.

Ma è il sistema antincendio a fare discutere. Negli spogliatoi e nei locali di servizio il mancato funzionamento della centralina automatica non avrebbe consentito di rilevare subito eventuali fumi. Il paradosso è che anche durante il famigerato concerto di Tiziano Ferro l’avvisatore era fuori uso! In quell’occasione si ovviò al problema collocando del personale addestrato a fronteggiare eventuali incendi in prossimità delle aree sprovviste di rilevatori automatici. Nonostante le insistenze dell’assessore allo sport Sebastiano Pino, questa volta la stessa soluzione non è stata ritenuta accettabile dalla Commissione. Se le informazioni in nostro possesso sono corrette, qualcuno dovrebbe spiegare perché.

Tiziano Ferro
Oltre 30mila gli spettatori accorsi al “Franco Scoglio” per il concerto di Tiziano Ferro

Forse anche la società avrebbe dovuto chiedere prima del 25 agosto scorso il rinnovo dell’agibilità e la richiesta di convocazione della Commissione e il Comune avrebbe potuto muoversi prima, anche se la “Musica da bere” – che ha finanziato a proprie spese la rizollatura del terreno di gioco – si è vista affidare la gestione dell’impianto fino al termine di questi interventi. Piuttosto che guardare ai responsabili è forse meglio concentrarsi sul futuro e porre rimedio alle residue criticità. La partita con il Gela in fondo è distante appena due settimane e bisogna rimboccarsi le maniche per convincere una Commissione evidentemente poco propensa a concedere sconti.

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