L’Igea Virtus passerà ai trentaduesimi di Coppa Italia senza giocare, saltando la gara del primo turno del trofeo tricolore inizialmente prevista domenica contro la Vibonese, riammessa in Serie C.
E’ questo lo scenario che prende quota negli ambienti del Dipartimento Interregionale della Lega Nazionale Dilettanti, dopo la riammissione in terza serie ottenuta dai rossoblù calabri. Filtra infatti dagli uffici romani la (quasi) certezza che i giallorossi di mister Peppe Raffaele attenderanno un’altra settimana prima dell’esordio in stagione. Per l’Igea la magra consolazione di un passaggio del turno a tavolino dovrà quindi sopperire a non pochi disagi, gli stessi che la formazione del Longano patirà nel fisico e nella mente dei suoi uomini per lo stravolgimento della tabella di marcia verso il calcio d’inizio ed anche nel portafogli per il mancato incasso di una sfida che si credeva imminente.
Ed intanto, in attesa della presa d’atto dell’ammissione della Vibonese da parte della governance della Serie D, si schiarisce l’orizzonte quanto alle imminenti modifiche che saranno apportate all’organico di quarta serie. Il vuoto originato dal salto in C degli Ipponici – fanno sapere sempre dal Dipartimento Interregionale – dà diritto al club sardo del Muravera ad ottenere il ripescaggio, quello mancato nella relativa graduatoria per un solo posto. Alla stessa formazione isolana, attualmente iscritta in Eccellenza, sarà fatta espressa richiesta dalla lega di D di accettare o declinare l’invito ad essere inserita nel girone G. In caso di un rifiuto la palla passerebbe prima all’Agropoli, poi al Legnano ed infine al Castrovillari. Scartata, pertanto, l’ipotesi di una trasferta in Sardegna per le formazioni del girone I, allo stesso modo nel quale il presidente della terza divisione, Gabriele Gravina, ha chiarito definitivamente che la Vibonese sarà la ventesima squadra del girone meridionale di Serie C e non sarà inserita in un gruppo meno numeroso.
Scongiurato qualsiasi tipo di volo pindarico, qualora il Muravera decidesse di andare al piano superiore sarebbero due le strade percorribili. La prima porta ad un girone al centro Italia con 19 squadre. La seconda originerebbe invece uno spostamento a catena intorno ai confini perché i gruppi G, H ed I si mantengano a quota 18 squadre. Proprio in questa seconda ipotesi la procedura vorrebbe che le squadre da trasferire diano il proprio consenso a cambiare girone, rilevando grossomodo così com’è il calendario della formazione da sostituire. Solo nel primo caso, o con un rifiuto diffuso dei club a scavalcare il confine, il gruppo più a Sud resterebbe così a 17 squadre e chi avrebbe dovuto incontrare la Vibonese osserverebbe un turno di riposo.
Riguardo la formazione che è possibile si trasferisca nel nono gruppo di quarta serie, è certo che questa non sarà la Turris. La collocazione del club corallino nel girone H deriva infatti da esigenze di ordine pubblico, supportate da una corposa documentazione presente in lega. In pole position per un trasferimento – per vicinanza geografica – ci sono così Gragnano e Pomigliano. Seguono – assai più distanti – Cavese, Sarnese, Frattese ed Aversa Normanna.
E’ stato comunque escluso uno slittamento dell’inizio dei campionati: dopo il terremoto avvertito in tutto il Sud Italia calcistico per la sentenza sulla Vibonese, la FIGC ha scelto in blocco di essere inflessibile quanto alle tempistiche. Meglio tardi che mai.