L’unica manifestazione d’interesse per l’ottenimento di un titolo di serie D è arrivata dall’imprenditore dell’automotive Pietro Sciotto. Adesso la palla passa ai quattro membri della Commissione chiamata a valutarla, che sarà presieduta dal Dirigente del Dipartimento Sport Salvatore De Francesco. Ad affiancarlo saranno Alessandro Arcigli e Leonardo Lacava, presidenti provinciali di Coni e Figc, e il commercialista Alessandro Solano, esperto economico-finanziario per conto dell’associazione nazionale “Italia Nostra”. Quattro esperti che si riuniranno nella mattinata di martedì 25 luglio per valutare la sostenibilità economica della proposta.
L’assessore allo sport Sebastiano Pino, intanto, prosegue i contatti con il vice-presidente della Lega Nazionale Dilettanti Sandro Morgana, che sempre domani porterà in assemblea la richiesta della concessione del titolo di D a Messina, avanzata formalmente dal sindaco Renato Accorinti. Entro venerdì 28 va inviata la richiesta di affiliazione, mentre martedì 1 agosto verrà svelata ufficialmente la composizione del girone.
Nel primo faccia a faccia tra l’entourage di Sciotto e il Comune ha tenuto banco la questione dell’impiantistica, ritenuta fondamentale dal presidente in pectore. Lo ha sottolineato anche il consulente Pasquale Squadrito ai nostri microfoni: “Dovremo esaminare i costi necessari per la messa a norma degli stadi e valutarne l’entità”. Immediate le precisazioni arrivate dagli uffici comunali, pronti a concedere – lo ha ribadito a più riprese il primo cittadino – i due stadi, uno per le gare casalinghe, l’altro per gli allenamenti. Il “Franco Scoglio” è infatti pienamente a norma, il “Giovanni Celeste” è invece sprovvisto di agibilità per il pubblico.
L’eventuale riapertura della struttura di via Oreto sarà possibile soltanto a fronte di interventi per la messa a norma che il Comune, in stato di pre-dissesto, non può in alcun modo sostenere. Un aspetto che era noto anche all’ACR di Franco Proto, che aveva richiesto un mutuo da un milione di euro per finanziare poco più delle metà dei costi complessivi di adeguamento, che il progettista Franco Mento ha quantificato in quasi due milioni.
Sempre sul fronte “Celeste”, un aspetto cardine sarà legato al responso della Commissione di vigilanza sulle carenze strutturali. Un esempio su tutti: al di là delle rassicurazioni giunte dall’ultima proprietà del Messina, potrebbe non essere sufficiente il certificato di collaudo statico delle torri faro, che risale al 2008 e ha una validità decennale. Un sopralluogo effettuato nel 2013 dai Vigili del Fuoco ha infatti evidenziato delle criticità. Ecco perché anche Sciotto e i tecnici comunali faranno subito tappa nei due stadi.