200mila euro da spendere tra fondo perduto e fideiussione per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie D, presentazione di un business plan e dell’organigramma societario a garanzia di un budget solido. L’Amministrazione Comunale mette le cose in chiaro e stabilisce i parametri richiesti a chiunque voglia far ripartire il calcio a Messina. Poche settimane fa la commissione consiliare Sport e Cultura, presieduta da Piero Adamo, aveva ascoltato i propositi del gruppo Proto circa la riqualificazione dello stadio “Celeste”.
Poi la mazzata arrivata venerdì scorso, quando l’ACR Messina non ha presentato il ricorso per l’iscrizione al campionato di Serie C. Così, per la terza volta in meno di venticinque anni il calcio messinese è costretto a ripartire da zero.
L’organo consiliare è tornato a riunirsi alla presenza dell’assessore allo Sport, Sebastiano Pino, per affrontare il futuro e conoscere qualcosa di più sulle manifestazioni d’interesse ricevute sin qui che dovranno divenire ufficiali entro le ore 12 del 24 luglio, questo il termine stabilito dal bando promosso da Palazzo Zanca.
L’esponente della giunta Accorinti ha ricordato alcuni brevi passaggi degli ultimi difficili anni del calcio messinese: “Troppe volte ci siamo confrontati con personaggi poco credibili che hanno minato anche la reputazione e la storia del nostro calcio, ad esempio troppe volte il Messina è stato associato al fenomeno delle scommesse. Proto è stato salutato come il salvatore della patria, noi non potevamo fare altro che stare ad ascoltare ed essere quanto più disponibili a confrontarci con il nuovo corso. Hanno chiesto la concessione del Celeste e li abbiamo accontentati. Mi preme precisare che da parte dell’Acr Messina non è arrivato alcun progetto definitivo per la ristrutturazione dell’impianto. Una volta saputo della mancata iscrizione della squadra abbiamo subito contattato il Coni e la Figc per sapere se si poteva provvedere ad un’iscrizione in sovrannumero in Serie D, oggi il sindaco chiederà l’acquisizione del titolo sportivo”.
Da diversi giorni il nome più caldo è quello di Francesco Barbera, ma Pino conferma come la situazione sia in evoluzione: “Il dottor Barbera ha mostrato il proprio interesse e la propria passione, mi auguro che trovi quelle forze imprenditoriali che possano sostenere il suo progetto. Quelle forze economiche che al momento dell’incontro di lunedì non c’erano. Barbera è stato chiaro, non intende intraprendere questa avventura da solo, vuole fare da apripista per una cordata composta da cinque o sei elementi”.
Da Pino, poi, un’evidente stoccata all’imprenditore messinese: “Mi sarebbe piaciuta maggior discrezione sulla gestione mediatica degli appuntamenti”. Oltre ai soliti nomi che ormai da giorni ruotano attorno al Messina non mancano anche ipotesi esotiche e suggestive. Su tutte quelle che portano ad una società, che ha sede principale a Houston e quella fiscale ad Honolulu (!), guidata da Joseph Cala, che ha mostrato interesse formale ad acquisire la società peloritano. Ma la scalata fallita, ad esempio, a Lecco non depone certo a suo favore.
Tornando all’argomento della commissione, il grande interrogativo riguarda il debito da 250mila euro che il Messina ha nei confronti del Comune, ma soprattutto se chi verrà troverà un monte debitorio azzerato oppure no. Su questo Pino spiega: “Nascerà una nuova società che ripartirà da zero a cui il sindaco affiderà il mandato di partire dalla Serie D”.