Dopo il rinnovo con l’Igea Virtus, il patentino per poter allenare tra i professionisti. Per Peppe Raffaele è arrivato il momento della svolta: dopo la consacrazione in riva al Longano il tecnico igeano è infatti pronto a guidare la compagine giallorossa verso un’altra esaltante stagione.
Ma prima occorre mettersi in pari con le abilitazioni UEFA, così Raffaele ha iniziato il corso d’aggiornamento a Coverciano che aggiornerà al grado “A” il suo patentino da tecnico: “E’ un’esperienza che mi sta arricchendo molto sotto molti aspetti. Oggi, ad esempio, siamo stati con Renzo Ulivieri in campo. E’ stato molto impegnativo e stimolante. Tutte le attività si svolgono dal lunedì al giovedì, dalle 8 alle 19 con un’ora e mezza di pausa”.
Ed intanto è tutto pronto per la quarta stagione sulla panchina dell’Igea, rilevata a fine 2014 in zona playout in Eccellenza e portata ad un passo dai professionisti. Risultati che per Raffaele bastano e avanzano: “Sinceramente non credo di dover dimostrare nulla – dichiara – se è vero che la scorsa stagione abbiamo fatto un campionato positivo, andato ben oltre le più rosee aspettative. La squadra ha espresso un bel gioco ed ha ottenuto risultati importanti. Purtroppo ci sono allenatori che improvvisamente hanno chance tra i professionisti, togliendo così opportunità a chi invece viene dalla gavetta”.
Grazie al lavoro di Raffaele, molti giocatori dell’Igea hanno trovato la giusta valorizzazione: “Molti elementi della nostra rosa sono corteggiati da società che hanno un potenziale economico superiore al nostro. Stiamo parlando di giocatori che fino a due anni fa erano considerati buoni elementi per l’Eccellenza, invece adesso tutti stanno avendo mercato anche tra i professionisti. Il nostro obiettivo di quest’anno – continua – è quello di raggiungere la salvezza prima di tutto e poi di proporre un gioco piacevole valorizzando dei ragazzi. Ripetersi non è mai facile, ogni stagione è una storia a se, però secondo molti l’anno scorso avremmo avuto difficoltà a salvarci ed invece siamo stati protagonisti”.
Il caso più eclatante è l’approdo di Lescano al Parma: “E’ stato seguito durante tutto l’arco della stagione, ma non dobbiamo dimenticare che Lescano due anni fa è stato scartato dal Torino. La passata stagione ha avuto la possibilità di rifarsi, ognuno ha vinto la sua scommessa perché presentarsi con un ’96 in Serie D come centravanti non è da tutti”.
Intanto l’immediato futuro sarà sempre a tinte giallorosse: “Arrivai a metà campionato nel 2014 e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Barcellona per me è l’ambiente ideale, c’è una società seria – dice – che sa fare calcio nonostante il budget non sia quello delle corazzate della categoria. Si può solo crescere, continuo a credere che sia questo il modo migliore per fare calcio. I successi non sono solo merito dei giocatori o dell’allenatore, ma della società che durante la settimana fa in modo che tutto proceda per il meglio”.