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Il Messina ritrova fiducia: si punta ad una ricapitalizzazione per salvare la serie C

Le ultime comunicazioni ufficiali arrivate dalla società avevano nuovamente sconfortato la piazza, ma in casa Messina la fiducia è aumentata sensibilmente nelle ultime ore. Dopo la presentazione del bilancio, trasmesso a Roma a corredo della domanda di iscrizione, era emerso che l’indice patrimoniale della società non rispetta i parametri previsti dalla normativa federale vigente. Necessario quindi il conferimento da parte della proprietà di 330.000 euro, da effettuare entro e non oltre il 7 luglio 2017, a pena dell’esclusione dal campionato 2017/2018 di Serie C, ormai alle porte.

Lega
Lega e Covisoc hanno imposto controlli sempre più serrati sui conti dei club (foto Ansa)

I regolamenti in tal senso parlano chiaro. “Il ripianamento della eventuale carenza potrà essere effettuato mediante finanziamenti postergati ed infruttiferi dei soci; con versamenti in conto futuro aumento di capitale; con aumento di capitale integralmente sottoscritto e versato; mediante operazioni di trasferimento dei calciatori”. L’ACR aveva immaginato di operare in tal senso, ma anche le cessioni dei big presenti in organico, che peraltro avrebbero indebolito ulteriormente la squadra, avrebbero prodotto introiti insufficienti per la causa.

I tempi stringono e quindi Franco Proto e i suoi collaboratori hanno deciso di provare a ricapitalizzare l’ACR Messina. L’unica strada per fare in modo che il patrimonio netto contabile sia pari ad almeno il 18% dell’attivo patrimoniale, come imposto dalle normative, sempre più stringenti. Sul punto è bene fare chiarezza. Il Messina, chiamato a sborsare somme ingenti per ripianare stipendi e contributi pregressi, non ha un debito supplementare da 330.000 euro con cui fare i conti.

Il dg Lello Manfredi
Il direttore generale Lello Manfredi ha siglato alcuni contratti di sponsorizzazione

Se il presidente Proto, o eventuali nuovi soci, riusciranno a conferire la somma necessaria – come sembra dalle indiscrezioni delle ultime ore –, questi stessi fondi potranno essere subito utilizzati per il saldo delle spettanze ai calciatori. Motivo per il quale non sono previsti esborsi supplementari rispetto a quanto già programmato ad inizio mese. Il problema semmai è un altro: per cancellare l’indice di indebitamento non possono essere utilizzati i proventi della campagna abbonamenti (in queste ore si è chiusa peraltro la prima fase, a prezzi agevolati).

Stesso discorso per gli introiti di alcune sponsorizzazioni, che il club ha già siglato nelle ultime settimane. Il pignoramento dei conti correnti societari ha peraltro imposto di non anticipare queste somme, che verranno conferite in seguito dalle banche. Il club, che ha ufficiosamente smentito le indiscrezioni relative ad eventuali contrasti tra proprietà e dirigenti, ha avviato peraltro alcuni contatti con imprenditori di Milano e Catania, che potrebbero garantire ulteriore sostegno economico.

Alessandro Berardi
Scartata l’ipotesi di cedere i pezzi pregiati in rosa, come il portiere Alessandro Berardi

Sul fronte fideiussione, scade oggi, mercoledì 5 luglio, il termine fissato dalla Lega Pro. Il Messina, in attesa di completare l’agognata ricapitalizzazione, non ha ancora deciso se rispettarlo o mettersi in regola solo nei giorni successivi, una volta certo del buon esito di tutta l’operazione di salvataggio. Se fino a qualche ora fa sembravano rintoccare già le campane a morto, adesso è tornato a campeggiare un cauto ottimismo. Come dimostrano d’altronde gli ultimi tormentati otto anni, l’ACR non si arrende facilmente.

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