Tanta voglia di ricominciare dopo un anno di stop, naturalmente con la grinta di sempre. Antonio Alacqua riparte dal Camaro, dopo che il divorzio del club neroverde da Peppe Furnari, nel frattempo accasatosi al Città di Messina. Ed rimasto fuori dal ring per scelta, non certo per carenza di offerte, Alacqua riparte dall’Eccellenza riprendendo il percorso interrotto soltanto a maggio 2016, dopo aver condotto il Milazzo alla salvezza diretta nell’anno del ridimensionamento.
Dunque lo stop che il tecnico si è autoimposto e che adesso spiega così: “Ho preso volontariamente un anno sabbatico, avevo bisogno di ricaricare le pile – afferma – perché la stagione a Milazzo era stata molto dispendiosa sotto il profilo delle energie. Ho ricevuto delle offerte interessanti e ringrazio tutte le società che hanno pensato a me, ma lo scorso anno ho preferito fermarmi. Era un gesto che dovevo alla mia persona e alla mia stessa professionalità. Quando si lavora bisogna essere al 100% ed io in quel momento non lo ero. Perciò avrei mancato di rispetto chi mi offriva un’opportunità”.
Il futuro del tecnico di Spadafora porta allora il nome del Camaro, storico blasone tornato in Eccellenza negli anni della rifondazione: “Intanto non finirò mai di ringraziare la società per avermi dato questa opportunità. I contatti – racconta – sono iniziati circa venti giorni fa: mi ha telefonato Pasquale Rando (amministratore delegato, ndr) e lì si è concretizzato tutto in pochi istanti. Tra me e lui c’è un’amicizia che dura da tantissimo tempo. Giocavamo insieme quando avevamo 18 anni e adesso che ne abbiamo quasi 50 abbiamo ancora questo splendido rapporto. Per me è un’esperienza nuova ed elettrizzante – dice – in questi giorni sto conoscendo tutti i componenti della società e ci sono tutti gli elementi per poter affrontare un campionato importante”.
Alacqua trova appunto un gruppo galvanizzato dalla cavalcata dell’ultimo campionato di Promozione, ma è consapevole che questo salto porta con sé anche delle difficoltà: “Il Camaro lo scorso anno ha divorato il campionato, ha avuto una media punti impressionante per la categoria, così come la media gol fatti. Ma questo non mi sorprende: la squadra – afferma – era molto ben messa in campo e avere un preparatore atletico come Tracuzzi che è un lusso. Però adesso si azzera tutto, io sono una persona con i piedi ben piantati a terra e quest’anno non sarà semplice. Il salto in Eccellenza è più traumatico rispetto a quello in Serie D, perché inizi a raffrontarti con squadre che si allenano cinque o sei volte a settimana e fisicamente sanno metterti in difficoltà”.
Mai come quest’anno l’Eccellenza potrebbe “parlare” messinese. Il Camaro vuole certo recitare il ruolo di sorpresa, ma Alacqua frena: “E’ bello vedere tante squadre messinesi in questa categoria, sono tutte compagini che conoscono la categoria e non ci staranno per caso. Mi auguro anche che lo Sporting Taormina riesca a superare le difficoltà di cui ho sentito parlare, iscrivendosi al prossimo torneo. Affrontare così tanti derby è sempre allettante. Negli anni scorsi c’è sempre stata qualche sorpresa, due stagioni fa il Rocca di Caprileone è stato vicino alla promozione, mentre lo scorso anno il Sant’Agata è stato in vetta per diverse settimane. Al momento sarebbe inopportuno da parte mia dire che ambiamo al ruolo di sorpresa. Ci chiamiamo Camaro e di certo vogliamo farci rispettare. Da neopromossi il primo obiettivo è la salvaguardia della categoria – avverte – poi molto dipenderà dalle opportunità che ci potrà offrire il calciomercato. Non sarò certamente io a nascondere le ambizioni, ma per il momento è necessario mantenere la calma”.