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Berardi: “Pronto al quarto anno di Messina. La Lazio? Non penso più al passato”

Tra i sei elementi sotto contratto con il Messina c’è il portiere Alessandro Berardi, grande protagonista dell’ultima stagione, già pronto a rituffarsi in una nuova avventura: “Abbiamo fatto tanto per salvarci sul campo ed attendiamo buone notizie dalla proprietà, che si muovendo bene e cerca di fare il massimo. Confido in una definitiva schiarita. Ho un contratto per il 2018 ed intendo rispettarlo. Solo se le cose dovessero prendere una brutta piega inizierò a guardarmi attorno”.

Alessandro Berardi
Berardi pronto a tuffarsi

Nelle scorse settimane il suo procuratore Maurizio Casilli aveva anche manifestato l’intenzione di discutere un prolungamento del contratto in scadenza: “Spetta a lui discuterlo con la società. Magari ci penseremo quando saremo tutti più sereni. Io ho mostrato attaccamento per questa maglia, che andrei ad indossare per il quarto anno”.  

L’ultima annata ha consentito all’estremo difensore giallorosso di scacciare anche tutte le voci su presunte combine che turbarono lo spogliatoio, anche dopo alcune infelici uscite del presidente Natale Stracuzzi: “Ho sempre dato il mio contributo e fortunatamente, al di là di qualche lieve e fisiologica flessione, ho risposto sul campo. Quest’anno è andata ancora meglio a livello personale mentre la squadra ha sofferto una delicata situazione societaria e non si è espressa al meglio”.

Grifoni
L’esterno Grifoni è uno degli elementi in scadenza (foto Giovanni Chillemi)

Motivo per il quale, secondo Berardi, la permanenza vale doppio: “Più del settimo posto del torneo precedente. Senza stipendi, campi di allenamento e materiale tecnico, abbiamo fatto gruppo e la dirigenza subentrante ci ha messo nelle condizioni di pensare solo alle partite. Non a caso dopo il tracollo col Melfi sono arrivati risultati insperati con Lecce, Cosenza e Vibonese”.

Il Messina dovrà però fare a meno del suo timoniere, Cristiano Lucarelli: “Ha una grande personalità, impone le sue idee e ci ha influenzato positivamente fin dal suo arrivo. Poi vengono fuori tante altre cose. Se non hai basi solide alla lunga lo paghi, ma il gruppo e la forza di alcuni singoli ci hanno consentito di reagire e superare le difficoltà”.

Alessandro Berardi in azione, con la divisa della Lazio

La rosa verrà ricostruita praticamente da zero: “Non è un problema, vi saranno tanti nuovi arrivi e qualcuno degli elementi in scadenza potrebbe essere rimesso sotto contratto. Se dipendesse da me confermerei Grifoni, Capua e Maccarrone, mentre Milinkovic (vicino al Foggia, ndc), Anastasi, Da Silva, Foresta e Bruno purtroppo erano in prestito. De Vito, Rea e Musacci sono già vincolati”.

In riva allo Stretto Berardi ha collezionato oltre 70 presenze in campionato. “Per numero di anni è già l’avventura più importante della carriera dopo la Lazio. Anche se ho vinto un campionato da dodicesimo a Verona, dopo la “Primavera”. Era un gruppo di livello e non a caso i miei ex compagni, che sento ancora, ora giocano in A e B. Ma prima di Messina non avevo mai avuto grande continuità”.

Berardi
Berardi ha esordito e vinto un torneo di B con la maglia dell’Hellas Verona

L’addio ai biancocelesti non rappresenta però un rimpianto: “L’anno scorso ho chiuso ogni legame contrattuale, dopo tre anni di prestiti. La società mi riscattò nonostante un tentativo del Verona e poi mi girò a Salerno. Arrivò anche un’offerta del Rajo Vallecano, ma il presidente Lotito non mi fece partire alla volta di Madrid. Era una Prima Divisione, poteva essere un’occasione interessante. Ma è inutile guardare al passato”. 

Eppure l’inizio in Sicilia non fu dei più semplici: “Iniziai la stagione a Grosseto, dove stavo trovando un po’ di spazio ed ero vicino casa. Dopo sei mesi misi tutto negli scatoloni e accettai la proposta di Danilo Pagni, perché ero convinto di giocare dal primo minuto. In realtà con Iuliano e Lagomarsini non fu affatto facile. Ma poi ho dato tutto e ottenuto altrettanto”.

Quali saranno le protagoniste della prossima Lega Pro? Lecce, Matera e Catania, partendo senza penalizzazione. Per non illudere nessuno, non cito il Messina, non so cosa faremo. Il Trapani potrebbe essere protagonista, anche se dopo la retrocessione non è mai facile ed il calcio è strano, considerato che un anno fa sembravano già in A. I valori tecnici in C non bastano, serve gente di categoria”.

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