Il divorzio tra il Messina e Cristiano Lucarelli non rappresenta certamente un fulmine a ciel sereno. Con il passare dei giorni, cresceva la sensazione che il futuro del tecnico livornese fosse sempre più lontano dallo Stretto e sempre più vicino alle pendici dell’Etna, con l’ex Pietro Lo Monaco pronto ad accogliere a braccia aperte l’allenatore capace di salvare direttamente i peloritani al termine di una stagione a dir poco travagliata.
E adesso? È la domanda che si starà ponendo il tifoso medio, che nell’arco di questi mesi ha sostenuto Lucarelli fino ad eleggerlo a simbolo di un’annata difficile ma comunque esaltante. Però, come scritto in occasione della premessa, l’interruzione del rapporto con Lucarelli non ha certamente spiazzato la società, che molto presto si metterà alla ricerca di un degno sostituto. Il direttore sportivo Marcello Pitino ha già pronta la classica lista dei nomi, in cima alla quale – secondo i rumors – vi sarebbe l’ex tecnico di Akragas e Catania, il messinese Pino Rigoli, sulle cui tracce vi è già la neopromossa Sicula Leonzio.
La futura guida tecnica del Messina, però, non rappresenta la priorità della società, alle prese con le pratiche burocratiche per risolvere il nodo iscrizione. Quella che sembrava una pericolosa corsa contro il tempo adesso fa un po’ meno paura, perché nei prossimi giorni potrebbero esserci delle importanti novità sotto il profilo economico. Sarebbero in fase di definizione due importanti contratti di sponsorizzazione con altrettante società, il cui nome e settore di appartenenza rimangono top secret, che permetterebbero di affrontare con maggior serenità tutti gli impegni finanziari in vista dell’iscrizione.
L’altra partita la società la sta giocando con il Comune. Lunedì sono stati presentati gli ultimi documenti relativi alla convenzione trentennale ed al progetto di riqualificazione dello stadio “Celeste”, su cui la società continua a puntare molto. L’eventuale ritorno nello storico impianto di via Oreto continua a scaldare il cuore dei tifosi e non a caso la campagna abbonamenti sta dando segnali incoraggianti: 446 le tessere già staccate in meno di una settimana. Anche se la burocrazia, la pesante eredità rappresentata dall’abbandono in cui versa la struttura e la necessità di studiare le carte da parte di dirigenti, assessori e consiglieri comunali mal si conciliano con l’entusiasmo dei progettisti.