Ancora una giornata all’insegna dell’equilibrio e dei colpi di scena al Giro. Vincenzo Nibali è costantemente tra i protagonisti ed adesso è secondo, con 4” in meno da recuperare rispetto al leader Quintana: “Non è stato facile. Il Monte Grappa lo abbiamo fatto pancia a terra, per provare a staccare Dumoulin. Alla fine abbiamo tenuto una grande andatura ed io non avevo punti di riferimento perché non capivo come stesse Quintana. Dal suo viso non si capisce il suo reale stato di forma”.
Lo “squalo dello Stretto” ha già saputo sorprendere a cronometro e l’Italia a due ruote sogna ancora in grande: “La cronometro sarà l’ago della bilancia. Ci attende un’altra bella e dura giornata, dovremo essere concentrati. Anche Dumoulin ha lavorato tanto e le forze sono al lumicino per tutti. Ho spinto tantissimo. L’unico che non ha dato grande collaborazione è stato Zakarin. Negli ultimi cinque km abbiamo comunque trovato l’accordo. In questo Giro dall’inizio alla fine ha prevalso la tattica. In alcune tappe sono stato male, ma anche gli altri hanno accusato delle giornate no”.
Soddisfatto per l’acuto personale Thibaut Pinot, ormai ad un passo dal podio: “Ho ottenuto una grande vittoria e sono contento. Volevo salire almeno una volta sul podio in questo Giro. Tom Dumoulin per me resta il favorito per la vittoria finale. Negli ultimi km abbiamo collaborato ma dietro c’erano grandi passisti, che hanno unito le forze. Nella cronometro servirà una grande prova per arrivare davanti agli altri: è un tracciato che mi piace, con tanti rettilinei”.
Tom Dumoulin è consapevole di avere corso un altro grande rischio: “Sarò sempre grato a Mollema e Jungles per il grande supporto che mi hanno dato. Mi sono davvero spremuto per cercare di limitare i danni. Vedremo cosa accadrà nella cronometro, dovrò dare il massimo”. Per la maglia rosa Nairo Quintana la difesa del simbolo del primato non si annuncia semplice: “Eravamo davanti e abbiamo collaborato per guadagnare. Dietro hanno trovato aiuto e hanno recuperato parte del distacco ma questi secondi sono comunque meglio di niente”.