Giornalista sportivo, iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Grande appassionato di ciclismo, che segue da anni per la nostra testata
Filottrano è un comune di poco meno di 10mila abitanti in provincia di Ancona. Sino a qualche giorno fa il suo personaggio più illustre era il ciclista Michele Scarponi, vincitore del Giro d’Italia 2011. Tutta la comunità aveva in quel ragazzo simpatico e scanzonato il proprio punto di riferimento. Da sabato 22 aprile non è più così: il destino ha atteso Michele lungo le strade percorse quasi quotidianamente in sella alla sua bicicletta. Un allenamento come tanti altri si è trasformato in dramma. La mancata precedenza di un automobilista ha tolto la vita all’alfiere dell’Astana. Uno schianto terribile. Scarponi è morto sul colpo.
Nei giorni seguenti alla tragedia il ricordo per lo sfortunato ciclista ha valicato le barriere ciclistiche. Scarponi è stato omaggiato dall’intero sport italiano. Nessuna chiesa sarebbe riuscita a ospitare tutti coloro i quali avrebbe voluto dargli l’estremo saluto. Così lo stadio di Filottrano si è trasformato in spazio di culto. Oltre seimila persone si sono recate a rendere omaggio all’Aquila di Filottrano, così come veniva chiamato Scarponi. Non solo personaggi del ciclismo e del mondo sportivo, ma soprattutto persone comuni. Tante, tantissime persone.
Non poteva mancare ovviamente Vincenzo Nibali. I due hanno stabilito un connubio incredibile nel corso del Giro d’Italia 2016. Nibali ha potuto conquistare la corsa rosa per la seconda volta proprio grazie al lavoro di gregario del marchigiano. Nel 2017 le loro strade si sono divise, con Nibali approdato alla neonata Bahrain Merida e Scarponi rimasto all’Astana, al fianco di Fabio Aru. La scissione sportiva, però, non aveva scalfito quel rapporto umano fatto di stima e rispetto reciproco. Scarponi lascia un vuoto incolmabile nel cuore di tutti coloro i quali, anche solo per una volta, hanno avuto modo di incrociare il suo sorriso.