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Messina

Acireale, ci siamo: Natale Stracuzzi firmerà il 20 aprile. Formalizzato il passaggio di quote

Manca poco. Per la precisione manca solo una firma: quella che tra una settimana trasferirà definitivamente l’Acireale nelle mani di Natale Stracuzzi. C’è dunque una data e stavolta anche un’assemblea straordinaria che ha polverizzato l’unico equivoco presente sul tavolo. Nicola D’Amico si è messo definitivamente da parte – così come gli acquirenti avevano chiesto, facendo saltare il banco a mezzo stampa – ed il 20 aprile il proprietario dei cantieri navali DEA apporrà la propria firma sull’atto che sancisce l’acquisto del club etneo.

Piero Oliveri firma l’atto che avrebbe trasferito l’Acireale dalle mani di di Nicola D’Amico a quelle di Natale Stracuzzi

Di ritorno dall’ estero, dove Stracuzzi è ad oggi impegnato per motivi di lavoro, prenderà così corpo il passaggio di quote già predisposto lo scorso 31 marzo, con tanto di foto di rito riposte subito nel cassetto in attesa di un nuovo aggiornamento. Ed effettivamente esiste il sequel promesso dal comunicato a cura della cordata messinese, se due settimane dopo il preliminare siglato da Piero Oliveri – e  l’incomprensione legata alle dimissioni di D’Amico – si è riunita la dirigenza (uscente) del club granata, che ha redatto un verbale con cui vengono rese effettive le dimissioni dell’attuale proprietario dell’Acireale. Incontro a metà strada e passaggio di consegne programmato, insomma: nello stesso documento, che sarà depositato proprio il giorno fissato per il closing, l’ex numero uno dell’ACR Messina risulta già eletto presidente, a riprova del clima di concordia che regna adesso all’ombra dell’Etna. Trovato così un accordo sull’aspetto finanziato grazie al celebre preliminare, la trattativa accelera per merito del primo passaggio di carattere federale, ovvero la ratifica del passaggio di proprietà della ASD.  Stracuzzi andrà in sella al club portando con sè il socio Oliveri, destinato alla carica di vice-presidente, Erasmo Vecchio quale nuovo direttore generale e secondo prime indiscrezioni anche gli ex soci di minoranza della biancoscudata Nino Micali e Giovanni Di Bartolo. Alla finestra ci sarebbe poi Andrea Vecchio, imprenditore antimafia e ad oggi membro più anziano della Camera dei Deputati.

Barbagallo e Oliveri posano davanti il Municipio

Superata allora la vicenda delle dimissioni D’Amico, non cambierebbe praticamente nulla rispetto alla prima fase della trattativa, quando Stracuzzi assorbì nel suo gruppo l’interesse di Erasmo Vecchio, accreditato come possibile presidente. In quell’occasione Stracuzzi ed Oliveri intrapresero anche dei contatti con il sindaco della città, Roberto Barbagallo, già da quest’estate a suo agio nei panni di moderatore, quasi da battitore d’asta delle sorti del calcio cittadino. Curiosamente in municipio si gioca anche parte degli equilibri contabili del club, se si pensa che la formazione di Peppe Anastasi è stata letteralmente sfrattata dal “Tupparello” – causa insolvenza della società per un totale di 5000€ sul canone di affitto – e si ritrova ad oggi senza un proprio terreno di gioco. Anche in questo equivoco Barbagallo potrebbe essere risolutivo, dato che terminata la sosta si giocherà domenica 23 aprile Acireale-Scordia. Stracuzzi, che allora sarà presidente tra tre giorni, rischia dunque di esordire da “esule” con tutta la sua nuova truppa, salvo che Barbagallo non scenda in campo per l’ennesima volta.

Uno dei tanti striscioni esposti dai tifosi al “Tupparello”

Ed è proprio una selva di destini incrociati quella che copre l’asse Messina-Acireale, su cui il primo cittadino etneo caldeggiò l’avvento di Franco Proto nella città del carnevale prima di stendere il proverbiale tappeto rosso alla nuova dirigenza subentrante, sollevata da debiti ed affanni in riva allo Stretto proprio dal patron dell’Atletico Catania.
In buona sostanza la vera vittoria è quella dell’ostruzionismo nei confronti di D’Amico: all’ennesimo annuncio delle proprie dimissioni, l’imprenditore catanese attivo nel settore dell’abbigliamento lascia Acireale dopo tre stagioni e vende il titolo sportivo di sua proprietà da 24 anni, già nella sede di Riposto.

Salvo colpi di scena l’Acireale è dunque pronto a cambiare manico. All’orizzonte ci sono gli ultimi due turni della regular season, quelli che con ogni probabilità consegneranno il secondo posto in classifica alla formazione etnea. A poco varrebbe però il miglior piazzamento se il “Tupparello” non riaprisse i battenti ad una società ad oggi morosa, pur se con un nuovo proprietario. Il quadro societario sta allora per delinearsi definitivamente, con la consapevolezza che è sul terreno di gioco che si cementa la fiducia della città. Intanto, Stracuzzi scommette sul futuro: il 20 aprile è dietro l’angolo.

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