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Betaland, Enzo Sindoni: “Vigili sul mercato. Rendiamo orgogliosa la nostra comunità”

Le parole del numero 1 dell’Orlandina al programma Terzo Tempo in relazione al momento di forma della squadra, al possibile ricorso sul mercato ed alla vicinanza del territorio. 

La sconfitta di Pistoia è dovuta ad un calo fisico accusato dalla squadra?
“Sicuramente non è stato un problema fisico, ce lo dicono i test, la condizione dei ragazzi e la qualità del lavoro che svolgono durante la settimana. Gli avversari hanno preso le dovute contromisure, abbiamo letto meno bene la partita e abbiamo iniziato a perdere fiducia non trovando un’arma che spesso fuori casa ci ha aperto le partite: cioè il tiro da tre punti.”

L’Orlandina ad oggi è sul mercato?
“Noi siamo e siamo sempre stati sul mercato. Lo siamo stati ancor prima che partisse Perl e lo siamo ancor di più dopo la scelta di Zoltan di andare a Treviso. Se dal mercato non è fin qui arrivato nulla è perchè noi non siamo sul mercato per far numero; in ogni problema o presunto tale cerchiamo un’opportunità: la partenza di Perl era ed è l’opportunità per provare a dare a quest’organico qualcosa in più in termini qualitativi. Possiamo operare fino a 48 h prima del primo turno dei playoff, se come ci auguriamo ci qualificheremo.
Se qualcuno arriverà potrà dare forza e fiducia, ma i nostri punti di riferimento e la consapevolezza della forza di questo gruppo sono il presupposto sul quale abbiamo lavorato tutto l’anno e dal quale partiremo per costruire l’Orlandina del 2017/2018.”

Orlandina Basket
Il messaggio del Presidente Sindoni in videoconferenza (Foto R. Fazio)

In un’intervista rilasciata il mese scorso si legge di un appello affinchè le istituzioni locali e le realtà economiche del territorio diano maggior attenzione nei confronti dell’Orlandina Basket.
“Noi siamo la realtà più debole perchè più piccola, e più debole perchè nel tessuto economico meno florido degli altri 15 che ci affiancano Serie A. Crediamo che se tutti sommeranno i loro sforzi agli sforzi che la società sta facendo da tanti anni poggiando su ben poche spalle, probabilmente quello che oggi appare un’eccezionalità potrà addirittura crescere. Io vorrei che la base di domani dell’Orlandina sia in mano alla comunità, e la comunità per identificarsi deve partire dalle piccole cose, che sono quelle di avere le imprese accanto alla squadra, i tifosi sugli spalti e le istituzioni attente ad agevolare chi chiede soltanto di poter rendere tutti orgogliosi di essere orlandini e siciliani”.

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