Le prime parole del numero 1 dell’Orlandina Basket dopo la decisione del Consiglio Federale sugli impianti in Serie A che dovranno avere almeno 5.000 posti a sedere a partire dai playoff della prossima stagione.
Si è tenuto a Roseto degli Abruzzi, il Consiglio federale della FIP presieduto dal dott. Giovanni Petrucci.
Tra i principali argomenti trattati quello che ha fatto maggiormente scalpore è stata l’attuazione della delibera dei criteri di ammissione al Campionato di Serie A 2017-18 proposti dalla Com.Te.C (Commissione Tecnica di Controllo).
“Il Consiglio federale ha infatti deliberato all’unanimità che dal Campionato 2018-19 di serie A tutte le gare dovranno svolgersi in impianti di gioco con una capienza minima di 5000 posti a sedere. L’obbligo della capienza minima scatterà già nei playoff della stagione precedente (2017-18).
Il Consiglio federale ha inoltre auspicato che tutte le Società possano già disputare le gare di play off del Campionato di Serie A di questa stagione sportiva in impianti di gioco con una capienza minima di 5000 posti a sedere.
Il Consiglio federale, inoltre, su proposta della Com.Te.C., ha deliberato la penalizzazione di un punto per la società Viola Reggio Calabria (Serie A2, girone Ovest) nel campionato in corso”.
A questa decisione non si è fatta attendere la decisa presa di posizione di Enzo Sindoni, presidente dell’Orlandina Basket, che ha parlato a La Gazzetta dello Sport a seguito della decisione del Consiglio Federale che dai playoff della prossima stagione ha stabilito che tutte le gare dovranno essere giocate in palazzi da almeno 5.000 posti a sedere. Poi dal 2018/2019 tutte le gare di Serie A dovranno giocarsi in impianti da almeno 5.000 posti.
Brindisi e Capo d’Orlando infatti sembrano essere le situazioni più critiche in Serie A. Il PalaFantozzi infatti vanta una capienza di 3508 spettatori dopo i lavori di ampliamento e non appare praticabile un nuovo restyling della strattura.
“Una decisione del genere è distante dalla realtà. Non la capisco. Non sarà un decreto a farci fuori, studieremo una soluzione con il Comune”.
La soluzione per Brindisi invece potrebbe essere giocare nel capoluogo di regione Bari che dista comunque 120 km circa.
“Non vogliamo lasciare Brindisi – dice il presidente Marino -. Ma ora tocca al Comune muoversi davanti a questa nuova regola che noi vediamo come un’opportunità per poter dotare la città di un impianto degno”.