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Messina

Morgante: “Il dialogo con Aic, erario e creditori può ridurre l’entità dei debiti”

Formalizzato il passaggio di consegne, il Messina è chiamato a dialogare. Con l’Associazione Italiana Calciatori, che ha istituito un fondo di solidarietà per i club in difficoltà, con l’Erario, che avanza somme ingenti, pari a quasi la metà del debito complessivo del club, e con i numerosi creditori.

Manfredi, Proto e Pitino
Manfredi, Proto e Pitino (foto Alessandro Denaro)

A seguire le varie fasi della cessione dell’ACR, transitato nella mani di Franco Proto, è stato il consulente amministrativo Antonio Morgante, già storico collaboratore del FC dei Franza. Il professionista è soddisfatto per il percorso portato a compimento: “Tutto è bene quel che finisce bene. Ero lontano dalla gestione diretta, ma posso affermare che adesso bisogna rimboccarsi le maniche. La nuova proprietà è chiamata ad un consistente impegno finanziario ed organizzativo. Bisognerà effettuare una ricognizione del debito pregresso, per fare ordine in un quadro che resta nebuloso. Senza tralasciare ovviamente l’aspetto sportivo, che resta chiaramente vitale. Una retrocessione sarebbe una tragedia, la Lega Pro è pur sempre un patrimonio di tutto rispetto”.

La prima significativa scadenza economica (circa 250.000 €) sarà rappresentata dal versamento ai tesserati di stipendi e contributi relativi al bimestre di gennaio e febbraio, da effettuare entro il 16 aprile, per scongiurare un’altra penalizzazione dopo l’annunciato -2 che pregiudicherà una classifica già poco esaltante. “Esistono delle agevolazioni per le società di terza serie. Il presidente, il direttore amministrativo Fabio Formisano e il segretario Alessandro Raffa si sono già attivati per sfruttarle appieno”, assicura Morgante.

Damiano Tommasi
Il Messina dovrà dialogare con l’Associazione Italiana Calciatori presieduta da Damiano Tommasi

Considerando che i tesserati avanzano ancora le mensilità di novembre e dicembre, con l’Aic potrebbe essere concordata la revoca dei precedenti contratti e la loro rimodulazione. Le somme pregresse potrebbero essere accorpate alle sei mensilità successive o addirittura “spalmate” fino al giugno 2018, nel caso di chi ha sottoscritto un contratto pluriennale (Rea, Musacci, De Vito e Berardi). In questo modo i calciatori recupererebbero comunque quanto avanzavano e il club potrebbe scongiurare uscite pari a mezzo milione di euro nell’arco di appena un mese e mezzo.

Ammonta a circa 800mila euro l’esposizione con il Fisco. Un paradosso se si pensa che il club è nato nel 2009 e che da allora si rese necessario soltanto il versamento dell’Iva, mentre la gran parte delle passività tributarie sono maturate dopo il ritorno tra i professionisti, quindi nel corso della gestione Lo Monaco. “Soltanto per una porzione di questa somma – spiega Morgante – si potrà richiedere la rottamazione delle cartelle esattoriali. Il resto dovrà invece essere versato in venti rate trimestrali, quindi in un quinquennio, con un’ulteriore sanzione del 10%”. Un salasso, insomma.

Curva Sud
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Vi sono poi i contenziosi legali, che potrebbero pesare fino a 450.000 €, da aggiungere al “rosso” certificato di due milioni di euro. “Sono cause pendenti e quindi potenzialmente oggetto di accordi, transazioni e rivalutazioni. – aggiunge Morgante – In alcuni casi potrebbero essere richieste temerarie, in altri invece il club sarà chiamato a rimettere le mani in tasca”. I processi sono stati seguiti negli ultimi mesi da Alessio Robberto, mentre Proto nel corso della trattativa d’acquisto si è affidato a Simona Giuffrida, già legale del gruppo Manfredi, e Massimo Rizzo. Un pool di avvocati chiamato a fronteggiare la temibile eredità del passato, recente e remoto.

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