Prima uscita ufficiale in conferenza stampa per la nuova dirigenza del Messina. Autentico mattatore il presidente Franco Proto: “Quando ho conosciuto Lucarelli, per il quale nutro affetto anche perché ha il nome di mio nipote Cristiano, ho rivisto caratteristiche che mi appartengono, come determinazione e comportamenti sani: rappresenta valori veri. Un allenatore cerca di ottenere risultati con le risorse che ha a disposizione. Lui mi dà sicurezza, come Lello Manfredi, Vittorio Fiumanò e Fabio Formisano, la triade che si occupa della gestione operativa di questa società. Marcello Pitino ha iniziato con me da calciatore e poi ha fatto il ds. L’ho scelto perché è una persona onesta, di qualità, che rispetta le persone”.
Proto si è poi presentato ai suoi nuovi tifosi: “Il pessimismo non fa parte del mio essere. Io sono scaramantico e mi contorno solo di gente positiva e forte, che vuole risultati. Non prometto nulla in termini di classifica ma la costruzione di una società seria. Dovete però sapere che la società è in stato fallimentare. Ed emergono sempre nuove “sorprese”. Per questo sono molto impegnato nel campionato dei conti”.
Per lasciarsi alle spalle tante gestioni ballerine occorre però un maggiore coinvolgimento del territorio: “Se ne parla da tempo, ma è sempre mancata la percezione di una reale società. Abbiamo bisogno di voi, da solo questo campionato non riesco a vincerlo. Io metto a disposizione il mio passato da consigliere e vicepresidente di Lega. Lì ci sono tutti miei vecchi amici e ad alcune riforme recenti della Lega Pro avevo partecipato. Ad esempio all’allargamento dei playoff, attuato quest’anno, ci avevo già lavorato con il presidente Gabriele Gravina”.
Il neo-presidente si appella alla città: “Voglio dare stabilità. Negli ultimi dieci anni c’è stato il vuoto. Non ho le possibilità della famiglia Franza, ma chi riesce a realizzare qui delle risorse finanziarie le metta a disposizione del Messina. Il nostro è un progetto sociale, dobbiamo dare a tutti la possibilità di giocare, con scuole calcio anche nei quartieri a rischio. Bisogna pensare in modo diverso. Andremo via dal “Franco Scoglio”: qui si viene per la partita, ma avremo una nuova sede”.
Quello del successore di Stracuzzi sembra quasi un programma politico: “Bisogna alzare l’asticella della qualità della vita a Messina e impegnarsi con ambizione per un unico obiettivo. Sono coraggioso, sono caduto e mi sono rialzato. Sono stato un uomo di successo in tutto: nella vita, con le donne e nello sport. Insieme possiamo realizzare un divertimento e un gioco, pensando alla comunità sportiva. Messina l’ho scelta perché qui ho tanti amici come Fabio Mazzeo, mio testimone di nozze”.