Stracuzzi e Proto, che non si sono incontrati di persona ma hanno dialogato a distanza attraverso mediatori, hanno continuato a parlare due lingue diverse. Per il tifo organizzato, abituato ormai da un decennio a settimane di passione, è stata l’ennesima giornata all’insegna dell’amarezza. L’auspicio è che la matassa possa dipanarsi al più presto.
Dopo la vibrante contestazione all’esterno dei cantieri navali, è Nino Martorana, leader di Gioventù Giallorossa, a descrivere lo stato d’animo dei club: “Attendevamo soltanto l’ufficialità dell’accordo, dopo che Proto era stato al Comune e aveva già parlato con la squadra. Dopo tante aspettative, non abbiamo ancora una soluzione in mano e non possiamo quindi essere contenti. Speriamo si faccia presto chiarezza, una volta per tutte”.
A completare il quadro lo sbarco in città, in serata, degli imprenditori calabresi Pasquale Gerace e Giuseppe Marcianò, firmatari a fine gennaio di un altro accordo preliminare con il presidente. I due sono stati accolti dalla sonora contestazione dei club, che non hanno gradito l’apertura all’avvocato campano Angelo Massone e spingono invece per il definitivo accordo con Franco Proto.
Pasquale Gerace, contattato dopo il rientro in Calabria, ai nostri microfoni non nasconde la sua amarezza: “Siamo molto amareggiati e non tanto per l’operazione che non è andata a buon fine. Ci dispiace invece che i tifosi ci addebitino il mancato versamento degli stipendi. Già lunedì ci siamo recati in banca per provvedere al bonifico previsto. Avremmo dovuto versare 100.000 €, consapevoli che il resto sarebbe stato coperto dai contributi attesi dalla Lega. Sul conto invece non vi erano queste somme disponibili e quindi era necessario un esborso pari al doppio”.
Gerace scarica quindi sull’attuale proprietà le principali responsabilità del mancato accordo: “Noi ci siamo ripresentati a Messina, perché siamo pronti ad effettuare comunque questo versamento, ma ci è stato riferito che si preferisce la soluzione rappresentata da Proto. Abbiamo avuto modo di illustrare comunque a qualche tifoso la serietà del nostro progetto. Con Massone abbiamo avuto un abboccamento a Roma, dal momento che anche lui aveva già un preliminare in mano. Serviva più chiarezza”. E su questo non sono solo Martorana e Gerace ad essere d’accordo.