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Messina

Massone: “Chiediamo un nuovo cda. Ma non faremo versamenti al buio”

L’infinita querelle societaria dell’ACR Messina registra l’ennesima puntata, con l’avvocato campano Angelo Massone che ha voluto puntualizzare alcuni aspetti emersi dopo le ultime dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato Pietro Gugliotta: “Non mi interessa entrare nella polemica con Natale Stracuzzi, anche perché la mia impressione è che di chiarezza ve ne sia ben poca. Tengo solo a sottolineare che se avessimo effettuato i bonifici richiesti, i fondi sarebbero andati a soggetti terzi e non ai calciatori. Per questo avevamo chiesto la consegna di tutti gli assegni emessi, una pretesa che mi sembra ovvia. In una trattativa seria non si può prescindere da questi elementi. Anche perché la metà dei 400mila euro di contributi attesi si otterranno soltanto se ci si iscriverà al prossimo campionato”.

Marcianò, Gerace e Stracuzzi
Giuseppe Marcianò, Pasquale Gerace e Natale Stracuzzi

Con la scadenza ormai all’orizzonte, la cordata romano-calabra pone le sue condizioni: “Non ci si doveva ridurre all’ultimo giorno, anche se dopo di questa ci saranno altre scadenze, dal momento che ci saranno altri stipendi da versare. Non consideriamo comunque il discorso chiuso, il Messina può ancora essere salvato. Chiediamo però la cessione del 100% delle quote, le dimissioni degli attuali soci e la nomina di un nuovo cda, nel quale dovrà essere eletto un garante eletto dai gruppi del tifo organizzato, che potrà essere presente alle varie riunioni”.

Massone sembra dare per scontato lo sforamento dei paletti temporali fissati dalla Lega: “Siamo disponibili ad effettuare un versamento che coprirebbe la metà di quanto dovuto entro il 16 febbraio, al buio non andremo oltre. Gli imprenditori calabresi Pasquale Gerace e Giuseppe Marcianò condividono il nostro punto di vista. Mentre i soci statunitensi, capeggiati da Jacob Golan, sono un po’ frastornati da quanto sta accadendo. Potremmo comunque dare un po’ di ossigeno al club con alcune sponsorizzazioni. Siamo consapevoli che non è semplice avere tante anime in un’unica società, ma le quote verrebbero ripartite a seconda di quello che verserà ogni gruppo. Se anche non verranno pagati gli stipendi, ad ogni modo il club non morirà. Si potranno onorare anche nei giorni successivi anche se ovviamente bisognerà scontare due punti di penalizzazione l’anno prossimo”. Prospettive sempre meno esaltanti per una piazza che vede sempre più lontani i fasti di un tempo e che fanno prendere ulteriore quota all’opzione rappresentata da Franco Proto, alternativa caldeggiata anche dalla tifoseria.

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