Quattro vittorie casalinghe consecutive ottenute peraltro in pieno caos societario. Il Messina targato Cristiano Lucarelli ha eretto il suo fortino al “Franco Scoglio”, dove sono cadute, nell’ordine, Vibonese, Reggina, Juve Stabia e Catanzaro. Due mesi fa neanche il più ottimista dei tifosi avrebbe immaginato un simile scatto d’orgoglio, soprattutto a fronte di indicibili difficoltà di natura logistica-organizzativa.
In casa i giallorossi hanno collezionato ventidue dei ventisette punti complessivi, mettendo dei mattoncini importanti per costruire la salvezza. Dall’avvento in panchina del tecnico livornese soltanto la capolista Lecce ha fatto bottino pieno sul terreno del “San Filippo”. Al 2-1 sulla Casertana, proprio nel giorno dell’esordio in campionato di Lucarelli, sono seguiti i pareggi con Matera (0-0), Andria (1-1) e Fondi (1-1). Dopo lo 0-3 con i salentini, invece, è arrivato il poker di successi che Milinkovic e compagni sognano adesso di prolungare al cospetto del Catania, da affrontare il prossimo 25 febbraio.
Tutto è cominciato con il 3-0 alla Vibonese del 17 dicembre, quindi il 2-0 nel derby contro la Reggina, l’1-0 alla Juve Stabia e il 2-1 di sabato in rimonta a spese del Catanzaro, che si presentava in riva allo Stretto forte di una striscia di ben sette risultati utili nelle ultime otto gare. Non accadeva dalla stagione 2013-14 che il Messina mettesse insieme una striscia simile, allungata in quell’anno sino a raggiungere quota otto. Con Grassadonia in panchina, nel sensazionale girone di ritorno in Seconda Divisione culminato con la conquista del primo posto, i peloritani aprirono la serie con l’1-0 inflitto al Tuttocuoio, non sbagliando poi più un colpo tra le mura amiche. Di fila giunsero successivamente le affermazioni contro Castel Rigone (2-0), Aversa Normanna (4-0), Chieti (2-0), Gavorrano (4-2), Casertana (2-1), Sorrento (1-0) e Martina (3-2). Tre anni fa si arrivò sino alla vetta. Oggi, per le tante vicissitudini, un Messina in versione “300”, seguendo la definizione cinematografica di Lucarelli, sta scalando il suo Everest.
Il poker di successi alimenta le speranze salvezza, anche se l’euforia è frenata dalle contemporanee vittorie delle dirette concorrenti: dal Taranto, che ha steso il Foggia capolista, all’Akragas, che ha battuto nuovamente il Catania, dalla Vibonese, tornata in corsa grazie all’impresa di Caserta, alla Paganese degli ex, prossimo avversario di Musacci e compagni. A dare maggiore peso al successo con i catanzaresi le firme di Anastasi e Da Silva, sbarcati in riva allo Stretto tra le perplessità di tanti, nell’ambito dell’operazione che ha portato Pozzebon al Catania. Per loro è stato un esordio casalingo da urlo, che per il momento mette a tacere anche gli scettici.