Tra i senatori dello spogliatoio giallorosso c’è sicuramente Manuel Mancini. Con lui abbiamo commentato la buona prova di Foggia: “Abbiamo fatto bene per un’ora, poi alla distanza sono emersi i veri valori. Loro sono una buonissima squadra. Il risultato ci condanna, ma noi abbiamo retto alla grande, tenendo testa a una big. Una settimana prima, con la Juve Stabia, abbiamo centrato l’impresa di stagione e io, stando bene, sono riuscito a incidere in entrambe le fasi, sia offensiva che difensiva”.
La trasferta pugliese ha evidenziato il gap che il Messina sconta rispetto alle piazze più ambiziose: “Chiaramente ho ammirato una grande organizzazione: lì è tutto più facile, mentre qua si fa più fatica e si deve sempre rincorrere. Per club come noi o il Taranto, la società in cui ho militato più a lungo in carriera (tra il 2005 e il 2008, ndc) il campionato è più duro”.
Subito incisivi Sanseverino e gli altri due volti nuovi: “Anastasi e Da Silva faranno bene. Avranno tempo per darci una mano, man mano che acquisiranno la forma migliore. Nardini e Pozzebon? Due partenze che pesano ma ci siamo assicurati buoni rimpiazzi, non certo gli ultimi arrivati. Demiro è un grandissimo attaccante: ha scelto Catania e l’occasione che si è presentata. Lo capisco, va a guadagnare di più e ad ambire a risultati migliori”.
Determinante in riva allo Stretto la presenza di mister Lucarelli: “Dice le cose come stanno. Dà il massimo per aiutarci e farci stare bene. È una bravissima persona e un ottimo allenatore”.
Sabato al “Franco Scoglio” lo scontro salvezza con il Catanzaro: “Un’altra squadra rispetto all’andata, ma dobbiamo pensare a noi e avere fiducia. Anche l’ambiente deve supportarci. Anche loro giocheranno in undici. All’andata abbiamo fatto tutti bene, al di là del mio gol. Non vincevamo da tanti anni lì e quindi è stata una soddisfazione doppia, anche perché ho segnato in una “terra amica”, in ho tanti amici, che non a caso mi hanno rimproverato per settimane…”.
Il fantasista ex Salernitana e Verona non perde la fiducia: “La lotta per evitare i playout è davvero serrata. Ma se continuiamo così chiuderemo la stagione fuori dalla zona calda. Possiamo uscirne. In ottica promozione il Lecce è fortissimo. Il Foggia non mi ha impressionato come loro. Anche il Matera se la giocherà fino alla fine, è una squadra quadrata”.
Il calciatore romano ha ritrovato a Messina, a distanza di due anni dalla retrocessione della gestione Lo Monaco, gli stessi problemi logistici. “Purtroppo non è stato risolto l’allarme legato ai campi. In una piazza grande, sarebbe bello fare calcio nella maniera giusta. Non chiediamo la luna. Un campo di allenamento è indispensabile per un club professionistico. Cambiare sempre fondo, dal sintetico allo sterrato, che soprattutto con il maltempo diventa duro e pesante, ti penalizza. Lo stiamo pagando con infortuni e problemi fisici. Non ti ambienti e perdi anche punti sul campo”.
Il suo bilancio personale resta comunque positivo: “Ho fatto sempre bene, anche a L’Aquila, al di là dei risultati. Lì abbiamo pagato qualche problema societario e una pesante penalizzazione. Sono stato un po’ sfortunato, firmando sempre con squadre che si sono trovate a lottare per non retrocedere”.
Sul fronte societario si attende dopo nove mesi l’auspicata schiarita. Mancini ha già una letterina da affidare ai nuovi proprietari, se davvero Stracuzzi si farà da parte: “So che sono persone che vogliono entrare per fare bene e confidiamo nella loro serietà. Gli diamo il benvenuto. Abbiamo bisogno di sentire una proprietà vicina, che ci capisca quando abbiamo problemi. Qui non ci sono stipendi da capogiro, ma soltanto disagi da affrontare e risolvere e ragazzi che vogliono fare bene, anche se qualcuno è over già da anni”.