Finale con il giallo per il mercato del Messina. Dopo una trattativa estenuante era stata raggiunta la tripla intesa per il passaggio del centrocampista Gianluca Musacci e dell’esterno Aaron Akrapovic al Taranto e per il trasferimento in Sicilia del palermitano Fabrizio Lo Sicco. Ma sul più bello, a pochi minuti dalla conclusione della sessione invernale, il presidente Natale Stracuzzi non ha voluto controfirmare i contratti già sottoscritti dai due calciatori, alle 22 e 22.
L’operazione avrebbe garantito un risparmio economico ai peloritani, che puntavano anche a limare ulteriormente una rosa fin troppo ampia. Ma soprattutto alimenta nuove polemiche sulle paternità delle scelte di mercato. A Milano, a trattare con i dirigenti pugliesi, c’era infatti anche il direttore generale Enrico Ceniccola, che pure sembrava essere stato sfiduciato dopo l’annunciato cambio di proprietà.
Una conferma in più di quanto sia complicato fare coesistere le diverse anime di una dirigenza troppo variegata, in cui i soci di minoranza avevano dato pieni poteri al tecnico Cristiano Lucarelli, al neo dg Giuseppe Vottari ed al responsabile dell’area tecnica Pasquale Leonardo, dopo avere peraltro prodotto e trasmesso in Lega la nuova fideiussione che dovrebbe scongiurare almeno una penalizzazione in classifica.
A saltare in extremis, come si è appreso dall’emittente pugliese “Studio 100”, anche il passaggio di Manuel Mancini al Monopoli. Un’operazione che avrebbe privato i peloritani di un’altra pedina chiave, indebolendo ulteriormente una rosa che già dovrà fare i conti con le pesanti defezioni di Demiro Pozzebon e Riccardo Nardini, trasferitisi a Catania e Vercelli.