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Igea Virtus, capolista si nasce. Dopo Cava de’ Tirreni è l’ora di rinfocolare le ambizioni

La sconfitta di Cava de’ Tirreni lascia l’amaro in bocca, ma se il rimedio risiede in un semplice pizzico di fortuna allora c’è poco di cui preoccuparsi. Già, perché complice il pari raccolto mercoledì dalla Cavese, l’Igea Virtus resta ancora lì: da sola in testa alla classifica del campionato di Serie D, nonostante tutto.

La classifica dell’Igea Virtus è in linea con quella delle capoliste di tutta Italia in Serie D

E la leadership dei giallorossi non è stata mai davvero messa a rischio. Non si tratta solo dei fin troppi errori commessi da chi aveva programmato stagioni felici, salvo poi ritrovarsi a prendere sonore sberle dai barcellonesi e ad arrancare in graduatoria, ma di numeri che si confermerebbero da primato praticamente in tutti i gironi della quarta serie. Solo il Monza ed il Mestre – rispettivamente capoliste dei gironi B e C, con 47 e 48 punti conquistati – sforerebbero la soglia dei 41, eguagliati da Carronese e Trastevere e sfiorati da Gavoranno e Rieti, a quota 40.  Pertanto, in qualsiasi girone si fosse trovata, l’Igea Virtus avrebbe occupato la vetta della classifica o giù di lì.
A volte infatti il destino gioca il ruolo di equo sentenziatore. Questa Igea avrà anche cominciato con il piede sbagliato il suo 2017, arrancando un po’ e rischiando qualcosa persino in casa, ma a numeri è sempre la prima della classe. La squadra di Peppe Raffaele ha il miglior attacco e la miglior difesa del campionato con le uniche due sconfitte dopo 19 giornate, rimediate in trasferta contro Cavese Rende, seconda e la terza forza del torneo.

Quanto al calciomercato, i nuovi innesti si sono rivelati interessantissimi, soprattutto nella prima gara in casa del girone di ritorno. Ironia della sorte, sono stati proprio Pitarresi, Postorino, Mosca, Cassaro, oltre che il grande ritorno di Filippo Crinò – a permettere alla squadra di conquistare una sudata vittoria.

I confronti con Palmese e Gela saranno due test probanti per la formazione di Raffaele

Morale? Se l’analisi a caldo di queste prime battute invernali lascerebbe spazio alle più calde voci del “Bar dello Sport” verso quello che si potrebbe approssimativamente definire un evidente calo prestazionale e di concentrazione della squadra giallorossa, bisogna pensare che più di un titolare su tre ha cominciato a conoscere i propri compagni – da titolare – soltanto dopo le feste natalizie ed il duro programma da sosta attuato da mister Raffaele nei giorni poco precedenti.
Onore e merito, dunque, ad una nuova squadra che con l’ingresso di Dioum non può che far sognare, anche in vista di un tour de force che vedrà i barcellonesi domenica ospitare in casa un ostico Gladiator e nei prossimi tre confronti – Sersale escluso – affrontare Palmese e Gela, entrambe in piena lotta per l’accesso ai playoff.
Conquistare questi punti per l’Igea Virtus avrà il sapore di un ritrovato spirito di squadra e fornirà maggiori stimoli per conquistare anzitempo la serie superiore.

Oltre 1500 spettatori per ogni domenica del “D’Alcontres” accompagnano la cavalcata dell’Igea Virtus

Per la cronaca, il Gladiator in 9 partite disputate fuori casa ha conquistato soltanto 3 vittorie (Sersale, Aversa Normanna, Turris), rimediando 4 sconfitte e 2 pareggi e non vince fuori casa dal 6 Novembre. Di contro l’Igea Virtus in casa non ha mai perso sinora e su 10 incontri disputati ha conquistato 7 vittorie e 3 pareggi.
La lancetta del pronostico pende più di quanto sembri verso la formazione del Longano, ma bisogna tener conto del temibile organico del club nerazzurro, che annovera giocatori del calibro di De Sorbo, Tedesco e De Carolis, che in tre hanno realizzato 11 dei 22 gol messi fin qui a segno dal team di Santa Maria Capua Vetere.
Le ambizioni dei giallorossi passano ancora dal “D’Alcontres”, da una sfida da vincere per tenere lontana la Cavese di mister Emilio Longo, che cerca continuità di risultati nel derby in casa dell’Aversa Normanna.
Il sogno continua: avanti senza timore, Igea. Nel tuo 2017 il meglio deve ancora venire.

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