Il Messina ha la capacità autolesionistica di non sapersi godere fino in fondo la soddisfazione per i (pochi) successi colti sul campo. Il presidente Natale Stracuzzi cerca per la verità di celare l’amarezza per quanto accaduto dopo il derby: “Ci godiamo questo momento anche di fronte a tante dicerie ed al polverone che è stato alzato. Questo non ci complica la vita, anche se altri ci hanno provato”.
Il contraccolpo a livello nazionale è stato inevitabile e il danno ormai è fatto: “I tifosi non sono assolutamente coinvolti e non c’è un barlume di verità nell’affermazione che il bus sarebbe stato incendiato. Così si danneggia l’immagine dell’ACR e di Messina città. Sugli spalti si sono comportati in modo egregio, senza insulti. I semplici sfottò in fondo sono l’essenza stessa del derby”.
Sulla natura fortuita dell’incidente, il massimo dirigente non ha dubbi: “Il pullman era transennato all’interno dello stadio. Vigilavano l’autista, gli steward, Polizia e Carabinieri. Ci sono le telecamere che riprendevano l’antistadio. È stato messo in moto quaranta minuti prima della partenza. A circa 800 metri di distanza, sulla salita della tangenziale, si è rotto il tubo del gasolio, che è finito sul collettore di scarico. Da qui il principio di incendio. Presto lo confermerà la perizia dei tecnici”.
Ad ipotizzare il dolo era stato il tecnico della Reggina, in un post su Facebook che successivamente è stato rimosso: “Ho rispetto di Zeman ma sono accuse delle quali si prende la responsabilità. Attendo una smentita, altrimenti dovremo tutelarci nelle sedi competenti. Qui non ci sono delinquenti, non viviamo nella giungla. Non c’erano le condizioni per attuare un sabotaggio del genere”.
Qualcosa è accaduto invece nel sottopassaggio, prima, durante e dopo la gara, e ne ha subito le conseguenze anche Rea: “Con il presidente della Reggina Mimmo Praticò c’è stima reciproca. Mentre noi nello spogliatoio ci abbracciavamo cordialmente, abbiamo sentito delle grida. Spintoni e manate sono arrivate da entrambe le parti. Tanto è vero che Angelo ha avuto un mancamento e per questo non è rientrato dagli spogliatoi. Oggi si è sottoposto ad una tac per una botta subita: gli sono stati prescritti quattro giorni di riposo”.
Stracuzzi condanna quanto accaduto ma non lo ritiene affatto un caso isolato: “Spintoni e parole grosse li abbiamo subiti anche noi, in parecchie circostanze fuori casa, anche nel derby di andata, ma non abbiamo mai fatto trapelare nulla. Condanniamo ogni forma di violenza e se qualcuno dei miei tesserati andrà fuori le righe in futuro sarà sanzionato o addirittura messo fuori rosa. C’è magari chi è spigoloso o focoso, ma adesso impegniamoci tutti per fare in modo che non accada più. E stemperiamo i toni, perché rivogliamo un derby con le due tifoserie sugli spalti e il settore ospiti aperto al pubblico”.
Il 2016 che va in archivio non è certo un’annata esaltante per un Messina passato in fretta dai sogni di gloria all’attualità che rimanda ad un altro derby con la Reggina, quello costato la D soltanto due anni orsono: “Lo ritengo un bilancio indicativo, frutto degli errori che sono stati commessi. Faccio mea culpa: mi sono fidato troppo di qualcuno, a cui non avrei dovuto dare carta bianca. Ad ogni modo non tutti i mali vengono per nuocere. Nel 2017 dovremo ricostruire. L’obiettivo prioritario è la salvezza, poi magari penseremo a qualcosa in più. Ma adesso limitiamoci ai brindisi di fin anno, di mercato e sviluppi societari ne parleremo tra qualche giorno”.