Giuseppe Foti, originario di Catania, nell’ultimo decennio professionalmente si è quasi sempre speso per Acireale, città dove in precedenza era rimasto fino al 1998 (con un intervallo di un anno a Ragusa). Il suo percorso professionale è proseguito poi a Gravina, Comiso, Catania e Gioia Tauro, fino al ritorno nel 2006 nella stessa città granata, dove è stato richiamato con l’obiettivo di riportare il club a disputare i campionati nazionali.
Nel 2008 l’avvio di un progetto importante con la promozione in Serie C Dilettanti (l’attuale C Silver), sfiorando un altro salto di categoria nelle stagioni 2011/2012 e 2012/2013 quando la sua squadra perde solo alla finale playoff, rispettivamente contro le favorite Pallacanestro Trapani e Cu Messina. Nel 2013 la splendida esperienza vissuta a Capo d’Orlando come assistant coach, stagione intensa ed un torneo culminato con la finale contro Trento per la promozione in serie A. Oggi è coach dell’Acireale in serie D e si divide col ruolo di scouting internazionale per un’agenzia di procuratori italiana, la quale ha curato tante trattative di mercato con atleti approdati in diverse categorie e provenienti da varie regioni del nostro paese.
Da apprezzato addetto ai lavori gli abbiamo chiesto di assegnare i personal “oscar” al basket siciliano per la stagione 2016 partendo dalla regina Betaland. “Per l’Orlandina è un anno straordinario, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Indicata nei ranking come ultima nei rapporti di forza sta facendo tutto il contrario. Giuseppe Sindoni si sta confermando al top tra i dirigenti italiani, il progetto è strutturato in modo pluriennale, cosa che in pochi oggi anche ai massimi livelli fanno. Sapendo di non poter competere a livello di budget con i top team punta tutto sulla crescita umana accomunata dal lavoro e la sapienza nelle scelte. Anche la cessione di Fitipaldo è stata ben gestita ed il buyout concesso dal Galatasaray è un riconoscimento alla valorizzazione del giocatore. Le estensioni ai contratti di Perl e Stojanovic più gli investimenti a livello giovanile per l’Under 18 Eccellenza confermano la bontà e qualità del progetto, far esplodere i giovani è la via per nuovi successi futuri”.
In serie A2 sono sempre Trapani e Agrigento le piazze dove la Sicilia trova terreno fertile per provare a costruire qualcosa di significativo. “I progetti attuali fanno capo agli imprenditori Moncada e Basciano che da anni si stanno ben comportando in seconda serie. Importante anche sottolineare la presenza di campi di proprietà che permette alla Fortitudo ed alla Lighthouse di creare foresteria e poter ben programmare”.
Per Foti la vera novità è la serie B, categoria intermedia che per anni non ha visto protagonista le squadre della nostra provincia. Quest’anno le esponenti isolane sono tre. “Patti sorprende sempre, il campo di casa è un fortino e lì si costruiscono i veri successi. Credo che ottenere la quota salvezza in serie B attualmente non sia impossibile ed è pre questo che per talento tecnico le prime cinque squadre di C Silver non sfigurerebbero in uno scontro diretto con le ultime due di serie B. Guardo con interesse al nuovo corso di Barcellona, la rivoluzione nella struttura societaria ha portato all’approdo del consulente D’Alessio, figura di ottime conoscenze ed i risultati non sono mancati. Credo che dopo anni dove si è speso spesso in modo allegro, oggi l’idea sia cambiata e che si sia capito che il risultato del campo vada conquistato con attenta analisi. Il team di Nisic sta giocando un bel basket ed anche con le primissime squadre del girone ha disputato ottime partite. Il futuro può essere roseo e sono convinto che pur spendendo meno rispetto al passato si possa ottenere una crescita significativa. Infine sottolineo Cefalù, la squadra sta pagando il cambio di guida tecnica ma i normanni hanno tutte le carte in regola per centrare i propri obiettivi”.
Le attenzioni principali sono tutte per la serie C Silver, autentica novità per la nostra regione che tanto sta appassionando i tifosi e lo stesso Foti. “La Costa d’Orlando sta infrangendo ogni record, punta forte di un nucleo di ragazzi che si conoscono a menadito. Sta tenendo alla grande com’è nel carattere del condottiero Condello ed anche il calendario ha dato la spinta in più ai biancorossi. Green e Alfa non sono lì per caso, programmavano tornei di vertice. Siracusa e Ragusa non sono sorprese ma squadre di alto valore. Sfruttano la continuità tecnica sempre preziosa a questi livelli. Dietro parlerei del Basket School Messina, che ha una dirigenza appassionata che però sta pagando infortuni e il contraccolpo per la nuova categoria dopo la promozione, essendoci un abisso con la D. Fp Sport e Spadafora con un nucleo consolidato di lavoro sono partite molto forte a differenza dell’Eagles che è squadra nuovissima e ha faticato in avvio ma sa uscirne. In generale il livello si è elevato sensibilmente, lo spettacolo alle partite si vede, fatto che sta facendo avvicinare i più giovani ed i genitori dei ragazzi. Non capisco quando si dice che gli stranieri tolgano il posto agli italiani, io personalmente di atleti locali con buon mercato non ne vedo ed in questo sposo integralmente il pensiero di Giuseppe Sindoni. Da coach io ho lanciato anche ragazzi di 16 anni perché lo meritavano, senza pensare di togliere minuti ad altri e poi quei ragazzi con le loro capacità hanno ottenuto grandi risultati. Poter giocare con atleti stranieri ben strutturati fisicamente li può solo far crescere, per questo non capisco il perché non prenderli. Le vie del basket sono varie, condivido ad esempio il progetto di giovani di Ragusa ma anche chi ugualmente punta forte su atleti Usa. Non conta in definitiva il passaporto dell’atleta ma la filosofia di gioco”.
Infine occhio alle “minors”, spesso si fatica ma c’è spazio per qualche progetto interessante. “Faccio un plauso a Sant’Agata che sta ripartendo anche sfruttando il nuovo palazzetto, le strutture spesso sono il punto dolente del nostro movimento. Anche noi ad Acireale in attesa di riottenere il palasport siamo costretti a migrare per Catania, questo ci penalizza. Non è un caso che le primissime società in Sicilia invece possano contare su strutture di loro proprietà come la Betaland, Trapani, Agrigento e Ragusa”.