Brutta battuta d’arresto per lo Sport Club Peloritana che cede 3-5 al PalaNebiolo nel confronto con La Garitta Acireale. Nella nona giornata del campionato di Serie C1 di calcio a 5 i messinesi hanno perso un importante scontro diretto, vedendosi sorpassare in classifica dai granata, trascinati dallo scatenato Rosario Pagano, autore di tutte e cinque le marcature.
In avvio subito la traversa colta da Di Nuzzo per i padroni di casa, poi le occasioni non concretizzate da Martelli e ancora da Di Nuzzo. L’Acireale impegna De Francesco in due circostanze e quindi passa allo scadere del tempo con Pagano, abile a sorprendere sul primo palo il portiere giallorosso. Pronti via e nella ripresa la Peloritana trova l’immediato pareggio, autore Giordano che buca l’estremo difensore avversario con una precisa conclusione. L’1-1 dura solo lo spazio di due minuti perché al 3’ l’Acireale torna avanti ancora con Pagano, il quale non sbaglia a tu per tu con il portiere. La gara si infiamma. Al 10’ il nuovo pareggio dei messinesi firmato da D’Urso, a coronamento di una bella azione personale. A questo punto la squadra di Martelli ha le chances per mettere la freccia, ma D’Urso non inquadra il bersaglio da favorevole posizione. E’ invece nuovamente Pagano a seminare il panico nella difesa messinese: incredibile al 22’ la sua serpentina, chiusa battendo De Francesco per il 2-3. Finale incandescente. Ad un minuto dal termine D’Urso sciupa la palla del possibile 3-3 e con la Peloritana tutta in avanti per cercare di sfruttare il portiere di movimento, Pagano realizza il 2-4, centrando da lontano la porta sguarnita. Al 31’ Martelli (tap-in dopo la corta respinta del portiere sul tiro di Smedile) riaccende la speranza, accorciando le distanze. Subito dopo Pagano firma però il pokerissimo, al culmine di una giornata da urlo sotto il profilo personale. Finisce 3-5 e l’Acireale sale a quota 7, abbandonando la coda della classifica. La Peloritana si morde le mani per l’occasione persa e resta a 6, in compagnia del Città di Leonforte, con soltanto l’Argyrium alle loro spalle.