La sentenza di primo grado del processo sul fallimento dell’FC Messina è arrivata nel tardo pomeriggio di mercoledì: pesanti le condanne inflitte ai fratelli Pietro e Vincenzo Franza, rispettivamente presidente e vicepresidente della società calcistica, e a Francesco Cambria, presidente della “Co.fi.mer. spa” e componente del consiglio di amministrazione del club che militò per tre stagioni in serie A.
I giudici della prima sezione del tribunale hanno condannato Vincenzo Franza a quattro anni e mezzo di reclusione; Pietro Franza a quattro anni; Francesco Cambria a tre anni e mezzo. Condannati anche al pagamento delle spese processuali e per loro disposta l’interdizione dall’esercizio di impresa per la durata di dieci anni, e dai pubblici uffici per cinque anni. I Franza sono stati assolti per diversi capi d’imputazione, compreso quello relativo all’operazione per la cessione dei marchi, con la formula “perché il fatto non sussiste e non costituisce reato”.
Assoluzione piena, invece, perché il fatto non costituisce reato, per Domenico Santamaura, presidente del collegio sindacale della società, Carmelo Cutrì e Stefano Galletti, componenti del collegio sindacale della società. Le vicende societarie del FC Messina nel 2008 finirono nel mirino della magistratura.
Secondo l’accusa, rappresentata dal Pm Fabrizio Monaco, Pietro e Vincenzo Franza, in concorso tra loro, avrebbero esposto nel bilancio chiuso nel 2005 fatti non rispondenti a verità, iscrivendo tra i “redditi” un contributo in denaro versato dalla Lega Calcio per l’importo di cinque milioni di euro. Questo – a detta dell’accusa – al fine di celare perdite nel bilancio per una somma di quasi 2 milioni e mezzo di euro.
Santamaura, Cutrì e Galletti furono accusati di avere omesso il controllo di tutte le attività societarie (omissione del potere di vigilanza e dei poteri ispettivi come componenti del collegio sindacale dell’FC Messina), consentendo, in concorso con i fratelli Franza, “distrazione di consistenti risorse economiche della società”. Lo scorso gennaio, il Pm Monaco aveva chiesto anche per loro condanne rilevanti: tre anni ciascuno.