Anche un punto può pesare tanto. Il Messina mette il bavaglio al Matera, offrendo l’ennesima buona prestazione al cospetto del pubblico del “Franco Scoglio”, contro una delle big del torneo. La squadra di Auteri, miglior attacco del campionato e reduce da tre vittorie consecutive, era il peggior avversario possibile dopo un derby di Coppa dispendioso sia sotto il profilo fisico che mentale. Nonostante ciò i giallorossi hanno reso sterile il possesso palla e la supremazia territoriale dei lucani, rendendosi particolarmente pericolosi grazie alla velocità di Ferri, Foresta e Milinkovic. Per tutto il primo tempo la difesa alta del Matera consentiva ai ragazzi di Lucarelli di disporre di autentiche praterie in fase di ripartenza, ma al momento della conclusione è mancata quel pizzico di cattiveria in grado di fare la differenza.
Il tecnico livornese ha preparato bene la partita e la squadra l’ha interpretata in modo corretto, con quello spirito di sacrificio che sta contraddistinguendo i peloritani nelle ultime settimane. Voglia rappresentata, ad esempio, dai continui rientri di Ferri, chiamato spesso e volentieri a dare una mano ad un De Vito in difficoltà nel contenere le sfuriate di Strambelli. Musacci ha sofferto il pressing di Iannini, ma ha comunque offerto dei cambi di gioco interessanti. La nota più lieta è rappresentata dalla difesa, con la porta giallorossa rimasta inviolata per la seconda gara consecutiva.
La coppia Rea-Maccarrone sembra aver trovato la giusta alchimia, soprattutto alla luce di una condizione fisica soddisfacente per entrambi gli interpreti. L’ex dell’Avellino si è anche lasciato andare a qualche sortita offensiva palla al piede, sinonimo di una ritrovata fiducia mentale dopo un problematico inizio di stagione. Il reparto arretrato non ha sofferto neanche quando alla lunga la squadra è calata fisicamente, non ripartendo più e gettando palloni in avanti in modo non ragionato.
Nonostante tutto, il Matera si è reso pericoloso solo grazie a due conclusioni da fuori di Armellino, una delle quali è servita a Berardi a guadagnarsi gli applausi di un pubblico tornato ad apprezzare le prestazioni di una squadra che, al di là dei propri limiti, sta cercando di gettare il cuore oltre l’ostacolo per dimostrare il proprio valore. Ritrovare la solidità difensiva era uno dei primi obiettivi da raggiungere per Lucarelli, il quale ha ereditato un settore difensivo colabrodo e fisicamente non al meglio. La classifica è rimasta praticamente immutata (+1 sulla zona playout), ma il calendario sembra adesso dare una mano, a partire dal nuovo turno casalingo con ospite la Fidelis Andria. A seguire, nell’ordine, le sfide contro Akragas, Fondi e Melfi. Recuperata l’autostima e trovate nuove certezze, il Messina targato Lucarelli punta a risalire in fretta.