Potrebbe essere il centrocampista Riccardo Nardini il grande colpo del mercato di riparazione del Messina. Il 33enne modenese vanta oltre 300 presenze tra i professionisti e dopo i mancati accordi con alcuni club toscani ed emiliani è rimasto svincolato.
Il diretto interessato, contattato telefonicamente, non conferma esplicitamente i contatti con l’ACR: “Purtroppo sono ancora a casa e non so nulla in merito. Ad ogni modo, se dovesse arrivare davvero una chiamata, non mi tirerò indietro. Sono disponibile a parlarne, anche perché apprezzo il lavoro dell’allenatore e conosco i componenti del suo staff. Ovviamente dovremo trovare l’accordo”.
L’ultimo incrocio sul campo l’estate scorsa, in occasione del turno preliminare di Tim Cup che opponeva il “suo” Modena al Tuttocuoio allenato da Cristiano Lucarelli: “In realtà quella partita l’ho saltata, ma il mister lo conosco e c’è stima reciproca. Purtroppo a fine agosto mi sono sottoposto a un’operazione di appendicite e questo mi ha bloccato un po’. Erano arrivate comunque le chiamate di Pistoiese, Prato e soprattutto Carpi. Sono arrivate tante proposte e quando sei svincolato è anche normale”. Fin qui è mancato però l’affondo decisivo, che proverà ad effettuare il Messina, che per ammissione del suo stesso allenatore cerca un elemento in possesso di mezzi fisici come quelli di Nardini, che in campo sa sfruttare i suoi 185 centimetri d’altezza.
Sulla fumata bianca, il calciatore emiliano non si sbilancia ma dimostra di avere già preso informazioni sul Messina: “Conosco Musacci, perché eravamo assieme a Empoli, mentre Rea l’ho affrontato tante volte da avversario. Se la proprietà ha scelto Lucarelli avrà un progetto importante, anche perché so che il mister non si fa convincere facilmente”.
Dopo sei stagioni consecutive in B con il Modena, condite da ben 148 apparizioni, non rappresenterebbero un problema il declassamento di categoria o il ritorno al Sud: “Ho già giocato a Catania, a Reggio Calabria, a Foggia e ad Avellino, cambiando tante regioni. E la C la giocherei comunque in una piazza importante. Ho visto che con Cristiano in panchina la squadra ha collezionato due vittorie e un pareggio: hanno le carte in regola per emergere e peraltro con i play-off a dieci c’è un’opportunità importante”.
Indossando la maglia del Messina, il 33enne ritroverebbe da avversarie Catania e Reggina, le rivali storiche dei giallorossi: “So che sono sfide molto sentite. All’epoca, tra 2005 e 2007, ero molto più giovane ed erano le mie prime vere esperienze lontano da casa. Con il Catania abbiamo ottenuto la promozione in serie A, a Reggio invece sono arrivato nell’anno degli undici punti di penalizzazione, in cui è retrocesso proprio il Messina”.
Nardini spiega perché si è conclusa la lunga e felice esperienza con i gialloblu: “Sono cresciuto nel Modena ma ormai si era chiuso un ciclo. Dopo una retrocessione inaspettata, la piazza confidava nel riscatto. La società è sana ma sul mercato ha puntato soltanto sui giovani, ingaggiando qualche over alla fine. Non a caso stanno emergendo tante difficoltà. Bisognava almeno provare a centrare subito i play-off, un dovere per un club che è reduce da 15 anni vissuti sempre tra i cadetti, con qualche apparizione in A”.