È ovviamente raggiante Gennaro Di Carlo, dopo i 43 punti di scarto rifilati a Cantù: «Andando indietro di 10 mesi, alla mia seconda partita da capo allenatore di questa squadra, eravamo a Cantù e tutti ci dicevano che eravamo una banda. Avevo chiesto alla squadra di esprimersi bene in difesa, era fondamentale perché nelle prime uscite ci era mancato questo. Dedico questa vittoria ai tre ragazzi con guai fisici Nicevic, Berzins e Perl. Sono sempre vicini al gruppo. Ho detto negli spogliatoi ai ragazzi che voglio loro un gran bene, perché nel gruppo traspare energia e positività. Non vedo l’ora che arrivi martedì per riallenarci e incontrarli di nuovo, quando ti capitano dei gruppi così è bello per un allenatore, sono cose che ti segnano».
Il secondo successo stagionale dà un’altra dimensione anche alla graduatoria e il coach della Betaland può tracciare un bilancio lusinghiero che va al di là di quanto ottenuto nelle prime cinque giornate di campionato: «Sono qui da tre anni e posso dire che stiamo crescendo tanto, forse è la prima volta che quello che a parole vi raccontiamo l’abbiamo dimostrato davvero. Questi sono ragazzi che si sbattono, che fanno allenamenti due volte al giorno, e che hanno dovuto fronteggiare gli infortuni. Spesso siamo costretti, a causa delle assenze, ad allenarci coi ragazzini, ma ragazzi come Drake e Dominique che accettano di allenarsi con loro si dimostrano disponibili al massimo. Non so se stasera siamo stati perfetti, abbiamo ancora margini di miglioramento, fare un’altra partita come questa sarebbe già un ottimo risultato».
Il lituano Rimas Kurtiniatis, tecnico di Cantù, è chiamato invece a commentare un’incredibile resa: «Bella partita di Capo d’Orlando, voglio complimentarmi con loro per l’ottima qualità del loro basket. Su di noi posso dire che siamo stati terribili, è difficile parlare della partita. Adesso dobbiamo resettare, dimenticare tutto quello che abbiamo fatto stasera e concentrarci sulla prossima gara in casa».