Cinque gol degli oltre 200 in carriera li ha segnati proprio contro il Messina, tra le sue vittime preferite nel periodo dal 2003 al 2007. L’ascesa del Livorno coincise infatti con quella dei giallorossi. Già nel corso della conferenza stampa di presentazione di Cristiano Lucarelli è stato inevitabile, dunque, un po’ di amarcord: “Nella mia carriera sono venuto tante volte da avversario a Messina e quando nel sottopassaggio arrivavano le squadre per il riscaldamento mi fermavo a pensare che all’ingresso di noi giocatori sarebbe venuto giù lo stadio. Non sono ruffiano, ma in questa categoria un pubblico come quello del Messina può fare tantissimo”.
Memorabile la stagione 2003-04, al termine della quale sia il Livorno che il Messina celebrarono una storica promozione in Serie A. Il 3-0 del “Picchi”, con Lucarelli a bersaglio per il 2-0, prima delle sue 29 marcature, portò all’esonero di Patania. Il Messina rispose al ritorno battendo per 2-1 i labronici (senza il loro bomber e rimasti nel finale in nove uomini) grazie ad un eurogol di Coppola, dopo i centri di Danilevicius e Lavecchia. In massima serie, nel 2004-05, 3-1 per gli amaranto in terra toscana e 1-1 in riva allo Stretto (gol di Zampagna per la squadra di Mutti) proprio all’ultima giornata di un torneo per entrambe indimenticabile. Lucarelli vinse il titolo di capocannoniere con 24 reti, l’ultima siglata propria in quella sfida della quale ha ricordato un curioso aneddoto: “Feci l’1-1, ma la parata di Eleftheropoulos sul calcio di rigore non mi fece vincere la Scarpa d’Oro. Erano belle sfide tra due piazze calde e due tifoserie che tra di loro non hanno mai avuto alcun problema. Quelle squadre erano composte da calciatori caratterialmente tosti, per questo venivano fuori belle battaglie”. A distanza di 11 anni il penalty fallito contro l’attuale allenatore dell’Asteras Tripolis l’ex bandiera del Livorno evidentemente non lo ha ancora digerito, anche perché il premio andò a Forlan e Henry per un solo gol in più.
Due pareggi, poi, nella stagione 2005-06: 0-0 a Messina e 2-2 al ritorno, quando una doppietta di Lucarelli non bastò ai toscani per centrare l’intera posta. Ci pensò Di Napoli, con due rigori, a rimettere tutto in equilibrio sui titoli di coda. Infine il campionato 2006-07, l’ultimo disputato in Serie A dai giallorossi. Lo 0-1 del “San Filippo”, a firma Danilevicius, sostituto di Lucarelli per quel match, rappresentò la prima sconfitta di Giordano e l’inizio di un autentico calvario. Al ritorno Fiore e, ancora lui, Lucarelli, per la vittoria dei labronici. Il 2-1 di Zoro servì solo per i tabellini. In campo c’era anche Angelo Rea, adesso alle dipendenze del nuovo tecnico del Messina. Dopo aver esordito in Coppa Italia al “San Filippo” – ora intitolato a Franco Scoglio – Lucarelli, insieme a Vanigli e Conticchio, ha effettuato un sopralluogo anche al “Celeste”, tempio di un calcio che appartiene ormai all’album dei ricordi.