Salvo La Rosa era l’anima della Stefanese Calcio. Lui, l’arancionero l’ha sempre amato quanto la gente del suo paese, quella per cui profuse impegno e passione. Oggi l’esempio dello sportivo, scomparso nella scorsa estate a 55 anni dopo la lunga lotta contro la malattia, è scolpito sulla targa che lo ha consegnato alla memoria della sua città. L’amministrazione del sindaco Francesco Re ha così mantenuto la promessa fatta dopo la morte del dirigente stefanese ed in occasione del derby contro il San Fratello (per la cronaca terminato 1-1), ha avuto ampio spazio la cerimonia di apposizione della targa.
Lo stadio, rimesso a nuovo e completamente tinteggiato, porterà dunque il ricordo di Salvo La Rosa, che ha trasmesso a generazioni di stefanesi l’amore per lo sport. Lui, che ha fotografato e raccontato per anni l’attività del sodalizio calcistico cittadino, avvicinando i giovani al locale fan club della Juventus ed organizzando vere e proprie migrazioni dalla città delle ceramiche verso lo stadio “Olimpico”, sarà ricordato da un’ampia scritta che si affaccia sul terreno di gioco, oltre che dalla targa celebrativa in ceramica dipinta da Carmelo Elmo.
In tantissimi, dallo scorso 2 luglio, si erano infatti messi in moto perché lo stadio “Salvo La Rosa” fosse presto realtà. Il sindaco Re aveva dichiarato come fosse un dovere apporre il nome del dirigente all’impianto già nel giorno dei funerali, quando La Rosa raggiunse la chiesa sulle spalle dei giocatori della Stefanese, che anche nel suo ricordo lottano per riprendersi il campionato di Promozione.
La Rosa, insomma, continuerà a vivere nel “suo” stadio. Lì, dove non ha smesso di essere presente nemmeno negli anni in cui era piegato dalla malattia, Salvo continuerà a sostenere la Santo Stefano sportiva.