C’è grande scoramento nello spogliatoio del Messina, con il tecnico Sasà Marra chiamato a spiegare una sconfitta pesante, mentre la squadra resta in silenzio: “C’è stato un passo indietro netto rispetto a Catanzaro. Non eravamo neppure partiti tanto male, gestendo discretamente il possesso. Ma alla minima difficoltà non abbiamo più ragionato da squadra. Non abbiamo reagito come era avvenuto in passato Ognuno voleva risolvere la partita da solo e non abbiamo giocatori in grado di farlo”.
Decisivo l’errore sul primo gol della Paganese: “Contrariamente a quanto avevo chiesto, siamo andati a pressarli alto. L’azione del gol è partita da Marruocco. L’istinto ci ha spinto in avanti e abbiamo lasciato un buco alle spalle. Volevamo subito prendere la palla, invece avremmo dovuto aspettare. La frenesia si paga”.
Grassadonia è riuscito a imbrigliare i peloritani, apparsi incapaci di sfruttare le loro migliori armi: “La Paganese ha elementi di qualità ed esperienza in tutti i reparti e ha tolto spazio e profondità ai nostri attaccanti, che nello stretto sono meno bravi rispetto a quando agiscono a campo aperto. Non abbiamo avuto la lucidità di insistere con rapidità sugli esterni”.
Società e staff tecnico hanno già adottato i primi provvedimenti, dopo una sconfitta – la quarta in sette giornate – che ha portato anche alla dura contestazione della tifoseria: “Dispiace andare a Catania dopo un risultato negativo, magari ci servirà per ritrovare umiltà. Ricominceremo ad allenarci subito, già da domani (lunedì, ndc). Meglio provare a reagire così, preparando al meglio questa partita. Perdere così fa male. Siamo tornati indietro di due settimane, quando sembrava andarci tutto contro. La piazza è molto esigente ed è giusto che arrivino le critiche. Normale che i tifosi siano arrabbiati”.