Tra passato e presente. Dalla squadra di Emanuele Aliotta nella quale erano grandi protagonisti in campo, al Messina di oggi che conducono dalla panchina. Sasà Marra e Enrico Buonocore, tra i grandi ospiti di Messina Sportiva nella serata di festa tenutasi al Lounge Bar Capo Peloro, dedicata alla presentazione del restyling grafico, hanno spaziato tra ricordi e curiosità, fornendo anche un analisi del momento attuale dei giallorossi. “Cambiano i ruoli e le responsabilità sono diverse – ha detto Marra – questa è una tappa fondamentale per la mia crescita professionale. E’ un motivo d’orgoglio sedermi su questa panchina, anche perché avendoci giocato conosco bene l’importanza della piazza. E’ sempre difficile subentrare, dopo che i ragazzi avevano lavorato in estate con un altro allenatore. Li ringrazio, non era facile entrare subito in certi meccanismi”.
Il momento più difficile sembra alle spalle: la vittoria di Catanzaro può essere quella della svolta? “Mi auguro possa esserlo, adesso dobbiamo confermarci per dimostrare che quel successo non è stato frutto del caso. Il derby con il Catania? Sappiamo bene che in questo momento non possiamo guardare a quella sfida, ma occorre pensare solo alla Paganese, altrimenti commetteremmo un grande errore. La Vibonese in Coppa Italia? Gli impegni aiutano a far crescere la squadra e a vedere chi di solito non gioca. Abbiamo una rosa ampia che per vari motivi, tra squalifiche e infortuni, non è stata mai al completo”.
Enrico Buonocore, suo fidato vice, è tra i giocatori del Messina più amati di sempre: “Passano gli anni e ho avuto l’opportunità di ritornare a Messina con Sasà, in fondo è come se il tempo non fosse mai passato. Lui è allenatore da tanto tempo, io invece ho giocato fino a 40 anni. E’ la prima volta che svolgo il ruolo di allenatore in seconda di una squadra professionistica, dopo i playout a Ischia con Gianni Di Meglio. E’ una bella esperienza, io ho il compito di stare più vicino ai giocatori e di parlargli, lui deve avere maggiore distacco essendo l’allenatore in prima”.
La clip, con i suoi gol più belli segnati in maglia giallorossa, strappa inevitabilmente applausi. La perla contro il Palermo, neanche a dirlo, su tutti. “E’ stato un gol incredibile, che rimane per sempre. Poi purtroppo mi feci male e fu un peccato, perché a 30 anni mi trovavo in un periodo psicofisico perfetto, sia a livello personale che come squadra stava andando tutto bene. In tre anni e mezzo abbiamo fatto grandi cose, vincendo due campionati di fila, con una squadra importante ed un presidente eccezionale come Aliotta. E’ tutto nato da lui che dall’Eccellenza ha avviato la scalata fino a raggiungere la B”.
E in quel Messina c’era anche Sasà Sullo, oggi vice del ct Ventura in Nazionale. Ecco il pensiero di Enrico: “Sasà lo sento poco, ma sono molto contento per lui. E’ un ragazzo molto serio e preparato. Ventura è un grandissimo allenatore, credo abbia imparato molto da lui e trovarsi in Nazionale è qualcosa di incredibile”.