Può finalmente brindare il tecnico del Messina Sasà Marra, che a Catanzaro si è rifatto con gli interessi dopo le sconfitte immeritate con Juve Stabia e Foggia. L’ex centrocampista ha apprezzato soprattutto lo spirito combattivo del gruppo, già apprezzato nella precedente uscita con i pugliesi: “Il carattere è quello giusto ed era già emerso recentemente in altre uscite. Era quello che volevamo e chiedevamo ai ragazzi. Fino ad adesso questa squadra non aveva ottenuto i risultati che tutti si aspettavano”.
L’ACR non si imponeva sul campo del Catanzaro dal 28 febbraio 1999, quando scese sul terreno di gioco proprio l’attuale tecnico giallorosso: “Avevo detto prima del calcio d’inizio al mio vice, Enrico Buonocore, che quel giorno non c’era, che l’ultima vittoria, 17 anni fa, l’avevo vissuta da protagonista sul campo. Segnarono Delnevo e Rossi. Gli ho ripetuto, speriamo possa essere di buon auspicio la mia presenza qui. Ed è andata bene”.
Il Messina irrompe in zona play-off, agganciando al nono posto la Reggina, e porta soprattutto a quattro i punti di margine sui play-out, anche se dietro varie squadre devono ancora disputare le loro gare. “Siamo riusciti a ottenere i tre punti in una situazione di sofferenza, al di là della gioventù del nostro undici. Abbiamo concesso soltanto qualche cross, anche perché l’avevamo preparata bene. Abbiamo speso tantissimo, anche perché ai ragazzi chiedo sempre di dare il massimo”.
Al di là della soddisfazione, ci sono comunque vari aspetti da rivedere: “Ci è mancata un po’ di lucidità nelle ripartenze ma è normale perché c’era poca tranquillità dopo tre ko di fila. Dietro siamo stati compatti e ordinati, non ci siamo disuniti, abbiamo concesso poco, come con il Foggia, ma potevamo fare ancora meglio. I ragazzi in certe situazioni mi hanno fatto arrabbiare ma si meritavano i tre punti dopo tanto sacrificio”.
Il tecnico peloritano preferisce non esaltarsi, consapevole di quanto è già avvenuto dopo la vittoria con il Siracusa: “Alla vigilia poteva andarci bene anche il pareggio. Adesso non dobbiamo esaltarci, come era già accaduto dopo il successo all’esordio. Poi lo abbiamo pagato con la Reggina. Eravamo lenti nel giro palla. Dobbiamo migliorare nel palleggio e verticalizzare di più. Ci siamo riusciti a tratti, servendo Milinkovic, pericolosissimo nel finale di primo tempo e decisivo sull’assist a Mancini. Dobbiamo gestire l’euforia così come siamo stati bravi a superare una fase di depressione”.