Non decolla la trattativa volta all’eventuale rinnovamento della compagine societaria dell’ACR. L’impressione è che si vada verso l’ennesimo nulla di fatto e quindi con il passare delle ore si concretizza l’ipotesi che la prosecuzione della gestione possa essere ancora affidata agli attuali quattro soci.
Le parti in causa restano distanti. Il gruppo Proto nella manifestazione d’interesse presentata lunedì sera ha prospettato l’interesse a rilevare l’intero pacchetto azionario del club. Il presidente Natale Stracuzzi e i suoi compagni d’avventura preferirebbero invece un ingresso graduale. In pratica, come già avvenuto tre mesi prima con Barbera, la voglia – legittima – di non abbandonare del tutto la società acquisita un anno prima da Lo Monaco complica i piani dei potenziali acquirenti.
Che a loro volta si sono dichiarati disposti a riconoscere una contropartita economica di 500.000 € soltanto in caso di promozione in serie B ottenuta nell’arco del prossimo triennio. Un traguardo di spessore, indicato come garanzia delle reali intenzioni di investire nel calcio peloritano.
Subito dopo avere ricevuto l’offerta formale, già discussa in un faccia a faccia al quale erano presenti anche il vice-presidente Piero Oliveri e l’ex direttore generale dell’ACR Lello Manfredi, tra i principali promotori dell’operazione, all’imprenditore ennese attivo nel settore ospedaliero è arrivata la controproposta degli attuali soci.
La proprietà dell’ACR ha chiesto 200.000 € di contropartita in cambio del 44% delle quote (ovvero la metà di quelle detenute dai due soci di maggioranza, Stracuzzi e Oliveri, che hanno in mano l’88% del club) ed altri 400.000 €, sotto forma di contributo utile a coprire parte dei costi che dovranno essere sostenuti nell’arco della stagione.
In cambio avrebbe riconosciuto a Proto e soci l’opzione utile per ottenere la maggioranza delle quote (e quindi almeno un altro 7% dell’intero pacchetto) nel corso dell’anno successivo (stagione sportiva 2017/2018). Anche i soci di minoranza, l’Antares che fa riferimento a Pietro Gugliotta, e Nino Micali, avevano avallato questa operazione di affiancamento (o di “condivisione”, per dirla alla Stracuzzi).
Ma Proto sembra intenzionato a impegnarsi soltanto in caso di immediato ottenimento delle quote di maggioranza. L’intermediario che lo affiancava nel colloquio avuto con Stracuzzi e Oliveri inoltre si è già fatto da parte nel momento in cui l’attuale proprietà ha ufficializzato la composizione del nuovo staff tecnico e gli altri acquisti operati per completare la rosa.
Neppure l’abbattimento del monte debitorio di almeno 350.000 € (così come certificato dal bilancio 2015) conforterebbe adeguatamente i potenziali investitori, che temono il concretizzarsi di ulteriori pendenze. Nelle prossime ore si capirà se le rispettive parti in causa potranno limare o meno le distanze o se sulla trattativa scorreranno definitivamente i titoli di coda.