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Messina

Marra: “Dovremo essere brutti e avvelenati, come il vecchio Messina”

Si è presentato all’insegna del pragmatismo Sasà Marra, chiamato al compito improbo di preparare al meglio un Messina rinnovatissimo e in ricostruzione a cinque giorni dall’esordio ufficiale: “È inutile nascondere l’emozione. Quando ti chiama una squadra in cui hai vissuto momenti importanti sotto il profilo sportivo inevitabilmente non mancano. Però in questo ruolo vanno bene fino a un certo punto. Servirà lucidità, considerate le scelte che siamo chiamati ad assumere”.

Micali, Stracuzzi, Marra e Buonocore
Micali, Stracuzzi, Marra e Buonocore

A semplificare un po’ le cose la presenza di un altro volto noto, amatissimo dai tifosi: “Con Enrico siamo una cosa sola. Crediamo tantissimo in questa occasione che ci ha dato la società. Cercheremo di agire soprattutto sulla testa dei calciatori, lavorando tanto anche sul campo. Ricordo che Buonocore non amava molto le interviste, conteranno di più i fatti concreti. Domenica si scende in campo e dovremo subito avere un buon impatto emotivo e di atteggiamento. In questa piazza siamo già riusciti a dare tanto, anche se magari eravamo brutti in alcune partite. Ma non mollavamo mai. Si vinceva spesso e non a caso ci hanno accolto con tanto piacere. Dovremo trasmettere l’idea che se si fa bene qui si lascia il segno. Dovremo disputare un campionato degno di questa piazza. Messina ambisce sempre al meglio. Non avremo mai una pausa, una caratteristica di questo mestiere”. 

Enrico Buonocore
Buonocore firma il contratto che lo lega all’ACR

La priorità è ovviamente il mercato, considerato che ormai c’è soltanto una settimana di tempo per completare una rosa assolutamente incompleta: “Valuteremo l’organico, che cercheremo di integrare con elementi di maggiore esperienza. La squadra, imbottita di giovani, ha mostrato grande disponibilità. A livello di testa potrebbero subire il cambio di allenatore. Abbiamo cercato di fargli capire cosa vogliamo mentalmente, aspetto preponderante in queste categorie al di là degli schemi. In campo bisogna essere avvelenati, come lo era il nostro Messina. Avremo grande rabbia. Io sono arrivato in B anche se tecnicamente non ero un fulmine di guerra. Siamo consapevoli dei rischi e ci mettiamo la faccia. Ci saranno momenti turbolenti, che cercheremo di superare conoscendo la piazza, che pure non ci perdonerà niente. Nel calcio contano soltanto i risultati. Ci metteremo professionalità. Trasmetteremo il nostro credo ai ragazzi. Il presidente è molto passionale e per questo ogni tanto commette degli errori, consentitemelo. L’importante è che lo faccia con il cuore. Non ci sarà una dittatura, mi aspetto tanto dal mio vice. Quattro occhi sono meglio di due. Sul modulo non mi sbilancio. Il mio predecessore l’ha costruita con il 4-3-3, vedremo se sarà possibile adattarla anche al 3-5-2. Serve duttilità, potremmo cambiare a gara in corso, anche a seconda dell’avversario. Non dovremo avere paura, né essere rinunciatari. Bisogna essere audaci anche contro i più forti. In questo girone non ci sono partite facili. I derby potrebbero essere una difficoltà in più ma anche uno stimolo. Preferisco prepararle una alla volta, non manchiamo di rispetto alla Juve Stabia che affronteremo alla terza giornata”.

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