Tra i volti nuovi in casa Messina c’è Lorenzo Paramatti, che si presenta così ai suoi nuovi tifosi: “Sono un difensore centrale, uno che non si arrende mai e dà tutto sé stesso. Cercherò di farlo anche con il Messina, indossando questi colori. I tanti giovani in rosa non rappresenteranno un limite. L’importante è che chi vada in campo dia sempre il massimo, poi l’esperienza può servire. Elementi come Burzigotti e Ionut ci aiuteranno a crescere peraltro”.
Per lui ben sette anni in due settori giovanili di primo piano: “Ho militato per tre anni nel Bologna e per quattro nell’Inter. Mi sono trovato molto bene e sono cresciuto molto anche a livello umano. Non è stato facile: all’età di 14 anni sono passato dal paese in cui vivevo a una metropoli come Milano. Sicuramente ogni allenatore che ho avuto mi ha insegnato qualcosa, sia a livello di giovanili che di prima squadra. Non riesco a fare un nome in particolare”.
L’anno scorso l’esperienza in Toscana, in bianconero: “A Siena è stata una buona stagione dal punto di vista personale. Dopo essere saliti dalla D siamo riusciti ad arrivare in semifinale di Coppa Italia, disputando anche un buon campionato, chiuso al sesto posto. Peccato che adesso loro vivano una situazione un po’ particolare”. Lì è stato compagno di due “messinesi”, ancora molto amati dalla tifoseria: “Daniele Portanova è un ottimo giocatore, che nel corso dell’anno mi ha insegnato tanto, come mister Carboni. Non lo scopro certo io. Silvestri? Sono stato con lui fino a gennaio, è un bravissimo ragazzo”.
In riva allo Stretto, Paramatti trova tanti volti nuovi, mister compreso: “Bertotto lo conoscevo come giocatore, ha allenato la Nazionale di Lega Pro, ma non avevo avuto con lui alcun tipo di rapporto. Nel ritiro di Fiuggi ci stiamo trovando molto bene. Disputerò per la prima volta il girone C e non mi sento di promettere nulla, solo che onoreremo il campionato e la maglia”.