Non si è fatta attendere la replica di Antonino Micali alle dichiarazioni rese al nostro portale dall’attuale vice-presidente del Milazzo Salvatore Costantino. Il rappresentante della cordata messa in piedi insieme a Miroddi e Nicocia conferma il suo definitivo passo indietro: “L’incontro decisivo per il passaggio di proprietà è stato rinviato addirittura tre volte. Nelle prime due occasioni perché mancava della documentazione, che accertasse le dimissioni di Miroddi e soprattutto la risoluzione di una vertenza economica con una società giovanile milazzese. La situazione debitoria del club non era affatto semplice per via delle esposizioni con chi era sotto contratto nell’ultima stagione, i debiti fiscali e in Lega e alcune vertenze che riguardano ex tesserati”.
Il potenziale gruppo acquirente si è sentito scavalcato dai nuovi contatti che Costantino avrebbe avuto con Piero Cannistrà, già presidente del Milazzo nelle annate della scalata dalla Promozione alla Lega Pro: “Evidentemente l’attuale proprietà non vuole cedere e quindi noi ci siamo fatti definitivamente da parte. Non ritenevamo un’opzione alternativa ad altri gruppi e a questo punto consideriamo la trattativa un capitolo chiuso. Comprendo comunque le ragioni di Costantino, che non vuole lasciare questo mondo a cuor leggero, dopo dodici anni di calcio. La sua avventura è iniziata infatti con il Sacro Cuore ed è normale che cerchi più partner che acquirenti”.
Micali spiega anche la natura del coinvolgimento nell’operazione della proprietà del Messina: “Non avremmo dovuto siglare alcun atto di cessione, come sostiene Costantino, perché per una società dilettantistica non è necessario passare dal notaio. Si tratta di una semplice associazione sportiva, nella quale conta un amministratore unico, che sarebbe stato Salvatore Miroddi. A Giacomo Nicocia sarebbe andata la carica di presidente onorario. In consiglio di amministrazione mi sarei accomodato io, in rappresentanza del gruppo ACR”.
Micali sostiene che nessuno dei soggetti già coinvolti nella gestione del Messina avrebbe mai potuto siglare alcun accordo: “Né il presidente Natale Stracuzzi né io avremmo mai potuto firmare, in quanto già presidente e socio dell’ACR. Il Milazzo sarebbe stato un serbatoio ottimo per tutti gli elementi delle giovanili che non trovano spazio a Messina. Affiancandogli elementi di maggiore esperienza avremmo puntato ad un torneo di vertice. Il Forza Calcio Messina quest’anno lo abbiamo trascurato soltanto perché dopo il ripescaggio in Eccellenza abbiamo acquisito la società di Lega Pro da Lo Monaco. A quel punto tutti le attenzioni e gli investimenti si sono concentrati sul club professionistico”.