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Il 3 maggio Stracuzzi incontrerà la cordata interessata alle quote del Messina

L’attuale proprietà del Messina, come ha confermato alla nostra testata il vice-presidente Pietro Gugliotta, è aperta a discutere del futuro del club, che comunque non è intenzionata a lasciare del tutto dopo un fruttuoso primo anno di gestione. La cordata di imprenditori messinesi, che già nel Natale scorso manifestò il suo interesse, attende la trasmissione dei documenti contabili, prima di imprimere l’eventuale accelerazione.

Caffè Barbera
Caffè Barbera è stato per anni tra gli sponsor del Milan

C’è ancora riserbo sull’identità dei sei professionisti che affiancano Francesco Barbera, amministratore delegato di una delle aziende più prestigiose del territorio, nota a livello nazionale per la sua attività nella torrefazione del caffè, avviata fin dal 1870. L’impegno della sua famiglia nel mondo dello sport si è concretizzato d’altronde con la sponsorizzazione pluriennale del Milan, nella pallacanestro femminile, con l’azienda che dava il proprio nome alla società presieduta da Antonio Rescifina, nel basket maschile, al fianco della Sigma Barcellona di Immacolato Bonina e dell’Upea Capo d’Orlando, e nel calcio, con il marchio che affiancò l’allora FC Messina di Emanuele Aliotta, nella scalata che condusse la società dal CND alla B.

Nell’ottobre scorso infine la sponsorizzazione legata al derby tra Messina e Catania, con l’iniziativa dell’ufficio marketing giallorosso che portò ben 18.000 spettatori sugli spalti del “Franco Scoglio”, nel giorno in cui dopo un decennio si celebrava anche la riapertura della Tribuna B. Voluta fortemente dal direttore generale Lello Manfredi, che è stato d’altronde il trait d’union tra le parti. Era stato ipotizzato anche il coinvolgimento dell’ex presidente dell’Aia Tullio Lanese, che però è adesso ad un passo dalla candidatura a presidente regionale della Lega Nazionale Dilettanti, ovviamente incompatibile con un eventuale impegno nel Messina.

Maglia sponsorizzata da Caffè Barbera
Il marchio “Caffè Barbera” è comparso sulle maglie del Messina in occasione del derby con il Catania

In questi mesi però nessuna dichiarazione ufficiale da parte dei potenziali acquirenti: “Non vogliamo apparire, non cerchiamo alcuna vetrina” il ritornello ripetuto ai cronisti. E dall’entourage di Barbera filtra peraltro cautela e pessimismo sui famigerati conti di un club che non ha mai brillato per trasparenza economica a causa di tante discusse gestioni. I debiti fiscali, rateizzati in cinque anni, ammonterebbero a circa 500.000 €. Più complicato arrivare alla reale quantificazione del restante passivo. Non a caso anche Gugliotta lamenta “decreti ingiuntivi e precetti inattesi”, dovuti evidentemente a conduzioni ballerine, che avranno peraltro strascichi giudiziari, considerando il contenzioso in atto con l’ex presidente Pietro Lo Monaco.

L’attuale presidente Natale Stracuzzi detiene il 48% delle quote dell’ACR. Il 40% è nelle mani di Piero Oliveri, il 10% fa riferimento alla “Antares”, ditta di costruzioni di cui è titolare Gugliotta, mentre il restante 2% appartiene a Nino Micali. Per dare solidità al progetto, Barbera ha già strappato un sì ad altri quattro imprenditori e attende un chiaro coinvolgimento di altre due aziende. L’idea è quella di rilevare l’87,5% del pacchetto azionario, suddiviso in sette quote paritarie, lasciando un’ottava quota, pari sempre al 12,5%, all’attuale proprietà, che quindi non uscirebbe di scena, come auspica lo stesso Gugliotta.

Caffè Barbera
Caffè Barbera porta l’aroma siciliano su tante tavole. E spesso ha sostenuto società di calcio e pallacanestro

Ma il percorso sarà lungo e difficile: da valutare le intenzioni degli attuali soci, che dovrebbero cedere la stragrande maggioranza, e soprattutto i conti, che se resteranno nebulosi potrebbero portare al passo indietro degli eventuali acquirenti. D’altronde è quello che è accaduto a più riprese negli ultimi sette anni, fin dal disimpegno della famiglia Franza nell’estate 2008 e dalla successiva asta fallimentare del marzo 2009. Da allora chi ha guidato l’ACR non ha mai garantito una programmazione ad ampio respiro.

In quest’ottica a Stracuzzi e soci va riconosciuto il merito di avere restituito credibilità e prospettiva a un sodalizio apparso in precedenza moribondo, con il conforto di ottimi risultati sul campo, dopo il ripescaggio in extremis e la mancata preparazione estiva. Martedì 3 maggio si terrà il prossimo colloquio tra le parti, finalizzato ad approfondire proprio le questioni contabili. Si capirà se la trattativa può decollare o se il presidente e i suoi collaboratori dovranno guardare altrove per dare nuova linfa al calcio cittadino.

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